Giardini. Raccolta di firme, da parte dei residenti del quartiere Ortogrande di Giardini, a seguito della mancanza di acqua che da mesi causa numerosi disagi nel popoloso rione della cittadina naxiota.
“L’acqua che arriva nelle nostre case – dice Salvatrice Testa – è proprio un filo. Ci sono giorni, però, che non arriva neanche quello. C’è stato un periodo che le vasche, di notte, riuscivano a riempirsi. Adesso, invece, nulla di tutto questo. C’è un intero quartiere con almeno 200 famiglie che vivono nella disperazione. Non possiamo lavare la biancheria e non possiamo neanche fare la doccia. I disagi sono parecchi, soprattutto per le mamme come me con bimbi piccoli. Non abbiamo ancora capito bene quale è il motivo dell’interruzione dell’erogazione idrica. Vorremmo sapere perché l’Amministrazione comunale di Giardini non ci dà risposte. Più volte, insieme a un mio vicino di casa, siamo stati a Palazzo dei Naxioti per chiedere di parlare con il sindaco, ma non ci ha mai ricevuto. Ci hanno sempre detto che il primo cittadino non era fisicamente al Comune e che chi lavora all’acquedotto non è disponibile per dei chiarimenti con noi. Da 3 mesi, ormai, nel nostro quartiere manca l’acqua. Abbiamo avviato una raccolta firme da portare al sindaco. Non è possibile che nel 2024, in una nazione civile, ci sia un problema del genere. L’Amministrazione comunale ci ha messo a disposizione l’autobotte che a chiamata può venire per riempire le vasche. A dir la verità, quando l’abbiamo richiesta, ce l’hanno sempre mandata. Ma l’ultima volta uno degli addetti ai lavori ci ha riferito che potrebbe non venire più, perché riempire le vasche nei piani più alti delle abitazioni è una pratica pericolosa. La verità è che siamo stati completamente abbandonati. Nel Terzo Mondo forse stanno meglio di noi. Qualcuno ci ha anche detto che dobbiamo arrangiarci perché questa situazione durerà tutta l’estate. Io non voglio crederci”.
“Chi conosce bene il quartiere Ortogrande – sottolinea Ignazio Vivaldi – mi ha detto che qui ci sono diversi pozzi dell’acqua funzionanti. Sono stati però inspiegabilmente chiusi perché per tenerli aperti è necessario fare manutenzione, che nessuno vuole fare”.