Taormina. “Il 13 marzo 2024, con decreto D.D.G. n° 261/2024 la Regione Siciliana, Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, Comando del Corpo Forestale Servizio 5 – Tutela e Biodiversità, ha inserito nove maestosi Cupressus sempervirens (cipressi) del giardino storico di Villa Cuseni, a Taormina, nell’Elenco degli Alberi Monumentali di Sicilia, che in Sicilia conta n. 323 esemplari con il codice 04/L042/ME/19”: a renderlo noto è Francesco Spadaro, direttore di Casa Cuseni, a Taormina.
“I nove alberi monumentali del giardino storico di Casa Cuseni, a Taormina – spiega Spadaro – saranno inseriti nella lista degli Alberi Monumentali d’Italia, un elenco di alberi maestosi per l’elevato valore biologico ed ecologico, quindi età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali, per l’importanza storica, culturale e religiosa, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari. I nove Cupressus sempervirens del giardino storico di Casa Cuseni delimitano il Teatro di Verzura della Villa e hanno un preciso significato scenico e teosofico, rivestendo un significato culturale enorme, oltre che botanico. In questo Teatro di verzura si espletavano riti religiosi al tempo di Robert H. Kitson, mentre al tempo di Daphne Phelps, sua nipote, il giardino era luogo privilegiato da scrittori. Per ricordarne solo uno, Roger Peyrefitte, che qui ha scritto le sue migliori pagine su Taormina contribuendo a rendere famosa la cittadina nel mondo; solo con il Golfo di Naxos e con l’Etna dinanzi potevo scrivere, era la Sicilia degli Dei”.
Grande orgoglio per la direzione di Casa Cuseni che scrive pagine importanti sui Beni culturali italiani.
“Mai nessun edificio, infatti – prosegue Spadaro – aveva avuto questa forte istituzionalizzazione e nessun altro edificio italiano ha sette vincoli per la sua tutela e salvaguardia. Questo ennesimo vincolo fa parte di un obiettivo strategico per una più impegnativa collaborazione con il MIC. E’ stato difficile perché per anni, insistentemente, abbiamo indirizzato la nostra richiesta alla Soprintendenza ai Beni culturali senza, tuttavia, riuscire a portare la commissione sui luoghi. Devo ringraziare l’intelligente agronomo taorminese Daniel Carnabuci che, valutato il boschetto dei cipressi, mi ha indirizzato al Comando del Corpo Forestale Servizio 5 – Tutela e Biodiversità e al Servizio 12 – Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina, che hanno reso possibile questo straordinario riconoscimento. Questi alberi rappresentano dei veri simboli per la comunità che ritrova in questi patriarchi una testimonianza della memoria collettiva dei luoghi, delle tradizioni, degli usi e dei costumi”.