Taormina. Nei giorni scorsi, presso la parrocchia “S. Venera” di Trappitello, si è svolto l’incontro-dibattito dal titolo: “La disabilità nella riviera jonica messinese: quali risposte?”. Al meeting, tra gli altri, erano presenti anche l’assessore alla Cultura della Provincia regionale di Messina, Mario D’Agostino e l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Taormina, Vittorio Conti. In rappresentanza delle associazioni erano presenti l’Aias, l’associazione “Oltre l’Orizzonte” e l’Unitalsi. Presenti inoltre tanti volontari che, a vario titolo, danno quotidianamente un prezioso contributo nella realizzazione dei servizi. A completare il quadro dei rappresentanti istituzionali, la presenza di Maria Rosaria Magazzù, responsabile del servizio di Neuropsichiatria infantile di S. Teresa, che con la sua presenza ha testimoniato la necessità di un coordinamento fra le associazioni e il servizio di Neuropsichiatria volto al monitoraggio dei casi problematici e delle situazioni di emergenza da attenzionare per dare insieme risposte efficaci. “Dobbiamo investire di più e meglio all’interno delle scuole – ha spiegato l’assessore provinciale Mario D’Agostino – con incontri mirati tra genitori, cittadini e professionisti del settore. Un grande passo avanti sarebbe la creazione di una consulta permanente sulla disabilità, volta a creare una sinergia fra le associazioni sul territorio e la politica , per cercare insieme soluzioni condivise”. L’impegno dell’assessore ai Servizi sociali del Comune di Taormina, Vittorio Conti, ha trovato la sua sintesi, di concerto con il sindaco Mauro Passalacqua e l’intero Consiglio comunale, nello “sponsorizzare, in collaborazione con l’Unitalsi, il viaggio a Lourdes di 3 ragazzini diversamente abili, sostenendo anche economicamente il Centro diurno per la disabilità”. Dopo circa due ore di aperto dibattito, è emersa chiara l’idea da parte degli intervenuti che l’handicap deve essere affrontato in modo nuovo con sinergie che devono vedere l’intero territorio protagonista, utilizzando tutte le risorse che ciascuno di noi riesce a portare e a trasmettere. “Sono soddisfatto per un incontro dalla partecipazione numerosa – ha spiegato Pippo Calà, presidente dell’associazione Carpe diem – ma soprattutto per il taglio concreto che l’evento ha mostrato. Conoscere il problema disabilità vuol dire non avere timori e associarsi vuol dire condividere aspettative, speranze e anche paure. E’ lo stare insieme che fa la differenza”.