“Finalmente i lavori di ripristino della ferrovia Alcantara-Randazzo, annunciati con un comunicato del gruppo Ferrovie dello Stato il 5 marzo 2022, entrano nella fase clou. Come riferitoci dal gruppo FS e come anche appreso a mezzo stampa dall’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, dalla prossima settimana inizierà verosimilmente la posa dei primi chilometri di binario, che sanciranno definitivamente l’inizio del recupero ai fini turistici, così come indicato dai dettami della legge 128/2017 in cui è inserita, della storica ferrovia del Val Demone che nel 1994 fu chiusa al traffico viaggiatori poiché considerata ramo secco ma che vide il suo ultimo treno nel 1996, uno storico con locomotiva a vapore organizzato dalla Provincia Regionale di Catania”: a dichiararlo è Marco Crimi, presidente dell’Associazione Ferrovia Valle Alcantara.
“Grande soddisfazione nell’apprendere che la tratta ferrata, in un primo momento destinataria di ripristino fino alle Gole del fiume Alcantara/Motta Camastra attingendo ai fondi del PNRR – dice Crimi – verrà invece riattivata in questo primo step fino a Francavilla di Sicilia, prolungamento sicuramente favorito dalla perseveranza degli amministratori locali, con in testa il primo cittadino della centro francavillese Vincenzo Pulizzi con il suo vice Gianfranco D’Aprile, che da anni sostengono il progetto di riattivazione della Fondazione Ferrovie dello Stato, e dal presidente del Parco Fluviale Renato Fichera che in questi ultimi mesi ha certamente dato la spallata decisiva affinché da subito si potessero prolungare i lavori oltre Motta. Il progetto della Fondazione FS, di fatto, mette la parola fine ad anni di speculazioni, fantomatici studi di ripristino fantasiosi ed ipotesi pittoresche di riutilizzo della ferrovia, dalla riconversione in greenway fino alla costruzione di un collegamento stradale veloce Randazzo-Giardini Naxos, idee anacronistiche e senza futuro visto il periodo storico che stiamo attraversando, e riconsegna alla collettività alcantarina un’infrastruttura che darà beneficio e prestigio alla valle e vedrà transitare presto i primi convogli, con buona pace di chi ha contrastato con le già citate ipotesi visionarie il recupero. Francavilla non sarà in ogni caso un punto d’arrivo per chi ha creduto nei progetti di ripristino, ma sarà un preambolo all’inizio del secondo step di lavori fino a Randazzo, stazione terminale della tratta, sulla carta forse più semplici da realizzare per via dell’assenza di opere importanti come le gallerie, così da avere tutta l’infrastruttura completa come auspichiamo. L’iter della ferrovia turistica è la via più facile per restituire la ferrovia alla comunità e non pregiudica, in futuro, che si possa anche far tornare un servizio di trasporto pubblico locale se ve ne fossero le condizioni. Proprio in considerazione di ciò il nostro sodalizio, convenzionato con la Fondazione Ferrovie dello Stato, è a disposizione delle amministrazioni valligiane, così come dalla nostra nascita nel 2016, per qualsiasi azione che volge al ripristino integrale della ferrovia ed in futuro anche al ritorno del già citato TPL”.