Taormina. Si è concluso ieri in Turchia il “Kaleici Old Town Festival” con un forum che per tutta la giornata ha visto alternarsi sul palco le 40 città antiche viventi. Anche Taormina e Noto hanno prospettato i loro problemi e i loro progetti. Il sindaco Bolognari ha raccontato la storia antica e moderna di Taormina, che si è sempre sviluppata nei 2.400 anni dalla sua fondazione nello stesso sito, facendo convivere epoche, stili, religioni, lingue in appena sei chilometri quadrati. Ha ricordato i progetti di raccolta differenziata dei rifiuti, elettrificazione della mobilità, produzione di energie rinnovabili, plastic free, piano urbanistico e piano commerciale. È stato anche proiettato un breve filmato che ha illustrato la città. Il direttore di Taoevents, Michel Curatolo, ha commentato: “Interessanti prospettive operative per gli scambi culturali tramite l’interazione nell’organizzazione di eventi, in particolare con la Turchia, la Bulgaria e la Bosnia”.
Presente al forum anche il console generale della Turchia in Sicilia e presidente dell’associazione di amicizia Sicilia-Turchia, Domenico Romeo, che ha dichiarato: “Siamo stati lungimiranti quando ci siamo battuti per attivare il volo diretto Catania-Istanbul. Infatti, oggi questo volo viaggia a pieno ritmo perché Istanbul è diventato un hub strategico nel collegamento tra Occidente e Oriente con rotte prima impensabili. Questo risultato ci consente oggi di interloquire con le città turche e le varie autorità da una posizione di grande prestigio. Abbiamo voluto coinvolgere quest’anno nel Festival delle antiche città del mondo che si tiene ogni anno ad Antalya, le località siciliane Taormina e Noto perché sono due grandi città turistiche di prestigio internazionale. Una operazione che è risultata vincente. Il successo al forum finale è stato grandioso”.
7th Kaleiҫi Old Town Festival
13-16 October 2022
Environmentally friendly municipal practices for sustainable tourism in living old towns (Pratiche comunali rispettose dell’ambiente per il turismo sostenibile nei centri storici)
Mario Bolognari:
“Taormina è stata fondata nel IV Secolo a.C. dai profughi che fuggivano dalla vicina colonia greca Naxos, distrutta dalla guerra sorta tra le città greche di Sicilia. Nel suo atto di nascita ha il ripudio per la guerra e ogni forma di violenza e sopraffazione. Da allora tutta la sua storia si è sviluppata sempre nello stesso sito, una collina a 250 metri sul livello del mare, molto ben protetta dagli attacchi esterni, dando vita a una città che fa convivere i resti dell’antichità con la nuova struttura urbana”.
“Proprio questa convivenza della città moderna con la città antica è stata la ragione che ha reso Taormina famosa nella seconda metà del Settecento, quando è stata scoperta dagli intellettuali europei che effettuavano il Grand Tour, come deposito culturale del mondo classico. Anche gli intellettuali siciliani del tempo scrissero molto sulla appartenenza della Sicilia alla cultura della Grecia d’Occidente. Nel 2023 lanceremo una iniziativa che coinvolgerà anche gli altri Paesi del Mediterraneo (Italia, Grecia, Tunisia, Malta ed altri) per il riconoscimento del Grand Tour come patrimonio immateriale dell’Unesco”.
“Di queste tracce del passato è pieno anche il mare, che consente di effettuare visite archeologiche subacquee di straordinario fascino e che ci ricordano quanto fosse importante la navigazione nel Mediterraneo in età classica. Il rapporto con il mare è da sempre fonte di pericolo, ma anche di ricchezza”.
“Nella sua lunga storia, che ha visto alternarsi le dominazioni romana, bizantina, araba, normanna, spagnola, francese, fino all’unificazione con il resto dell’Italia nel 1860, Taormina si è sempre sviluppata nel medesimo sito, il Monte Tauro. Pertanto, la città moderna vive sopra e accanto alla città antica, facendo convivere edifici e monumenti di età classica con le abitazioni moderne. Una straordinaria e felice combinazione, che rende affascinante ogni angolo del centro storico che racconta questa lunga storia in appena sei chilometri quadrati. Questo è stato possibile negli ultimi cinquanta anni grazie alla espansione urbana nella vicina pianura sul fiume Alcantara, toponimo che ricorda la presenza araba in Sicilia. Questa pianura ha accolto tutte le abitazioni nuove e le attività commerciali e produttive più importanti. Questa soluzione ha consentito di salvaguardare il centro storico con le sue caratteristiche classiche, medievali e moderne”.
“Tuttavia, questa soluzione non ha eliminato tutti i problemi di gestione dei servizi, di accoglienza delle auto, di salvaguardia dell’ambiente che fenomeni di over turism provocano sul territorio. Per esempio, noi abbiamo un grande Teatro Greco-Romano, capace di accogliere cinquemila spettatori per concerti, opere liriche, spettacoli teatrali. Una grande opportunità che, però, crea problemi di affollamento, soprattutto in ore serali della giornata. Le esigenze degli spettatori di un concerto non sempre coincidono con le esigenze dei turisti alloggiati negli alberghi di lusso o nelle case prese in affitto sulla piattaforma airbnb. Conflitti che riguardano la raccolta dei rifiuti, la distribuzione dell’acqua, la quiete pubblica, i parcheggi, gli orari dei ristoranti e dei bar, e ogni altro aspetto della vita nel centro storico. Un altro esempio è quello della presenza contemporaneamente di turisti che alloggiano negli alberghi e turisti che visitano la città per poche ore durante la giornata. Si creano problemi di sostenibilità: spazi pubblici affollati, ore del giorno con concentrazione di attività, difficoltà di accesso per la visita delle aree archeologiche e dei musei, affollamento delle spiagge”.
“Queste difficoltà generano un conflitto anche tra gli imprenditori turistici con interessi diversi nei confronti del mercato turistico nazionale e internazionale. L’85% delle presenze turistiche di Taormina è costituito da stranieri, principalmente USA, UK, Germania e Francia. La città è molto preparata per questo tipo di turismo che ormai viene a Taormina da oltre 150 anni. Sia i servizi pubblici sia gli alberghi sono stati creati e vengono gestiti con questo tipo di turisti. Diverso è il problema che hanno le attività commerciali che lavorano, invece, con i croceristi, i visitatori giornalieri, i vacanzieri del mese di agosto, mese dedicato in Italia alle ferie di tutti i comparti dell’industria e della pubblica amministrazione, compresa la scuola e le università”.
“Questi piccoli imprenditori hanno un interesse immediato di vendere la loro merce o di erogare i loro servizi, senza la necessità di una programmazione complessiva del sistema economico e sociale dell’intera città. Il conflitto è tra le due forme di attività, ma anche tra esse e l’Amministrazione del Comune che dovrebbe regolare i diversi interessi in un sistema armonioso ed equilibrato. Cosa molto difficile da fare”.
“Per affrontare questi problemi stiamo lavorando per raggiungere alcuni obiettivi. Il primo è l’adozione di un piano urbanistico generale che dovrebbe fermare ogni nuova edificazione privata, dotando la città di maggiori servizi pubblici per lo sport, lo spettacolo e la mobilità delle persone e delle merci. Il secondo è l’adozione del piano commerciale per dare ordine a tutte le attività esistenti e stabilire regole per le nuove attività. Questi due piani di programmazione sono importanti per migliorare la vivibilità della città, non soltanto per i turisti, ma anche per i cittadini residenti, con una riduzione dell’inquinamento atmosferico”.
“Un altro grande problema che stiamo affrontando con il Governo italiano e la società che gestisce le ferrovie è il collegamento diretto tra l’aeroporto di Catania e il nostro centro storico con una nuova ferrovia che trasporterà i passeggeri dall’aeroporto al centro storico con un unico mezzo, e per mezzo di ascensori, senza cambi e senza l’uso dell’auto privata. Una grande rivoluzione che è programmata per i prossimi sette anni”.
“Abbiamo costituito due comunità per produrre energia rinnovabile da fornire alle fasce deboli della popolazione. Il nostro progetto è stato approvato e finanziato dalla Regione siciliana”.
“Nel campo dei rifiuti abbiamo aumentato la quota della raccolta differenziata dal 19 al 65% in quattro anni, nonostante le difficoltà che abbiamo avuto durante i due anni di pandemia”.
“Abbiamo nel nostro territorio molte colonnine di alimentazione per le auto elettriche e stiamo programmando l’aumento dei mezzi di trasporto pubblico elettrici”.
“Una città antica, proiettata verso il futuro, per adeguarsi alle nuove esigenze della mobilità internazionale, ma senza mai perdere le sue caratteristiche originarie e quel ruolo di incontro tra popoli, lingue, religioni, culture diverse che la storia ci ha consegnato in eredità”.