Taormina. Al termine di una seconda serie di interventi di manutenzione straordinaria, riapre al pubblico dalla mattina di sabato 9 luglio Isolabella, l’affascinante isolotto che con il verde del suo parco botanico e gli scorci sul mare della storica villa Bosurgi punteggia una delle baie più amate di Taormina e da secoli figura in acquerelli e cartoline illustrate – più di recente nelle istantanee condivise sui social network – dei viaggiatori in giro per la Sicilia.
Lo annuncia Gabriella Tigano, archeologa e direttrice del Parco Archeologico Naxos Taormina, ente proprietario e gestore del sito, che spiega come gli ultimi lavori siano stati programmati nel periodo invernale anche per poter mettere in sicurezza la torretta sul costone roccioso in una fase dell’anno in cui la coppia di gabbiani reali che vi ha fatto il nido non fosse disturbata nella fase di cova e accudimento della nidiata. “Un anno fa – spiega la Tigano – non ci è stato possibile intervenire sulla torretta, in quanto la mamma gabbiano era particolarmente aggressiva per difendere i suoi piccoli. Quindi abbiamo dovuto limitare l’accesso dei turisti alla prima terrazza panoramica. Dopo questi ultimi interventi diretti da uno dei dirigenti del Parco, l’architetto Daniela Sparacino, lo spazio è ora restituito integralmente ai visitatori che potranno ammirare la vista sul mare di questa dimora così singolare e unica al mondo oltre al suo patrimonio di reperti archeologici che documentano il legame di Taormina e Naxos con la disciplina dell’archeologia subacquea già a partire dagli anni Cinquanta”.
Oltre al patrimonio arboricolo con essenze mediterranee e non autoctone impiantate da Florence Trevelyan – la lady inglese che giunta in Sicilia a fine Ottocento, legò per sempre il suo nome a Taormina – e oltre alle architetture sinuose di Villa Bosurgi, con il suo andamento così naturalmente adattato alla morfologia rocciosa dell’isolotto, Isola Bella racconta anche una storia più antica, con i reperti archeologici recuperati nei suoi fondali. Lo spiega Maria Grazia Vanaria, archeologa del Parco: “Nella teca della sala Museo con la mostra documentale sulla storia di Isola Bella, i visitatori troveranno alcuni reperti recuperati nei decenni scorsi nelle acque della baia. Come il bellissimo volto di dea (o di offerente) della protome femminile che un pescatore trovò impigliata nelle sue reti nel lontano 1967. Per non parlare dei ritrovamenti più recenti, quelli degli anni Novanta: la spada in ferro che rimanda ad esemplari islamici e bizantini (XI e XIII sec. d.C.) e le coppe d’epoca greco-coloniale (VII-VI sec. a.C.) ritrovate nel 1995”.
Fra i vari interventi anche il recupero dei servizi igienici nell’area della piscina coperta e del piano allestito a museo. Il sito di Isola Bella è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19. Biglietti: intero 4 euro, ridotto 2 euro. Biglietto anche online sul sito del Parco.