Taormina. Sarà difficile per la giuria popolare e per la giuria del festival decretare un vincitore. Anche infatti il quarto e il quinto film in concorso, “Le voci sole” e “The Drover’s Wife” mi hanno piacevolmente stupito. “Le voci sole” di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi è una storia dei giorni nostri, era Covid, e tutte le conseguenze che ne sono derivate: perdita di posti di lavoro, isolamento, alienazione, povertà rifugio nei social media e in internet. Il protagonista Giovanni (Storti), a causa del virus perde il lavoro ed è costretto a emigrare in Polonia, si tiene giornalmente in contatto con la moglie e il figlio attraverso delle lunghe video-chiamate. Quando una di queste finisce in rete e diventa virale, per la famiglia sembra l’inizio dell’agognato riscatto, ma ben presto la situazione si ribalterà. Ad affiancare il protagonista nel cast del film, Alessandra Faiella e Davide Calgaro, rispettivamente moglie e figlio adolescente. Dopo Aldo Baglio anche Giovanni Storti debutta da protagonista in un film in concorso al Taormina Film Fest. Entrambi gli attori comici famosi poiché fanno parte del trio Aldo, Giovanni e Giacomo mostrano la loro vena drammatica e melanconica. “Le voci sole” sono coloro che a causa della pandemia hanno perso il lavoro, sono riuscite con non poca difficoltà a trovare un lavoro all’estero o a riciclarsi ed accontentarsi di piccoli lavoretti, sono coloro che stringono la cinghia e che si accontentano di poco ma sono anche coloro che hanno creduto nei social e questi si sono rivelati un’arma a doppio taglio, pericolosa. Dopo l’anteprima, il film, prodotto da Andrea Italia (una produzione Nieminen Film e Point Nemo in collaborazione con Eliseo Multimedia) e già vincitore del Gran Premio della Giuria al Seattle International Film Festival, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 4 luglio, distribuito da Medusa Film.
“The Drover’s Wife” diretto da Leah Purcell, con Leah Purcell, Rob Collins, Sam Reid, Jessica De Gouw, è la storia di una donna solitaria che lotta per crescere i suoi figli e gestire la fattoria di famiglia mentre suo marito è lontano. Il film affronta le questioni della razza, della violenza sessuale e della crudeltà che è una realtà per quegli individui coraggiosi che vivono nelle boscaglie delle Snowy Mountains in Australia alla fine del XIX secolo. Non ci sono donne più resilienti di Molly Johnson (Leah Purcell), incinta, con un branco di bambini al seguito e un fucile pronto a sparare su chiunque si avvicini troppo alla sua baracca. Molly incontra però Yadaka (Rob Collins), un indigeno in fuga dalla polizia, e tra di loro nasce una precaria fiducia costruita su segreti condivisi. Un film western che ha conquistato il pubblico australiano ma anche il pubblico taorminese presente in sala per l’anteprima in Italia.