Taormina. Sulla tutela di Isolabella interviene nuovamente il Codacons con una nota, chiedendo alla Capitaneria di Porto di Messina di ripristinare i precedenti divieti. Il Codacons aveva segnalato già nel mese di settembre 2009 alla Capitaneria di Porto di Messina il grave stato in cui versava la Riserva Naturale dell’Isolabella di Taormina, assediata dai barconi delle escursioni che entravano in baia a motore sino a riva in mezzo ai bagnanti e rimanevano ormeggiati tramite delle cime semi-sommerse con grave pericolo dell’incolumità dei bagnanti. Ciò avveniva in acque demaniali prospicienti una Riserva Naturale, in violazione dell’ ordinanza 46/2001 della Capitaneria di Porto di Messina che vietava l’ingresso a motore di ogni tipo di natante all’interno della Baia al fine di tutelare l’ecosistema della baia protetto dalla normativa europea. La richiesta di maggiori e pregnanti controlli al fine del rispetto dell’ordinanza 46/2001 formulata alla Capitaneria di Porto di Messina, tuttavia, ha avuto come unico effetto quello della abrogazione dell’ordinanza 46/2001 – disposta con ordinanza 116/2009, che permette a tutte le barche indistintamente e senza alcuna autorizzazione l’ingresso in baia a motore e prevede la predisposizione di due piste di lancio con una larghezza non inferiore a metri 20 non balneabili al solo scopo di permettere l’accesso sino a riva a motore a tutte le barche. Con l’ordinanza 116/2009, ha osservato l’avv. Antonio Cardile (presidente provinciale del Codacons), la Capitaneria di Porto di Messina sottrae ai cittadini gran parte della Riserva e della spiaggia per consegnarla ai barconi delle escursioni. Non sappiamo, nemmeno, se siano state fatte delle valutazioni ambientali in relazione all’incidenza che l’ingresso dei barconi a motori possa avere sull’ecosistema della baia e sulla poseidonia ivi presente che è tutelata da normative europee. L’ordinanza 46/01 della Capitaneria di Porto di Messina – continua l’avv. Cardile – costituiva invece un esemplare modello di tutela dell’ambiente marino, che doveva essere applicato ed esportato anche alle altre baie di Taormina ed in altre baie e spiagge della Provincia di Messina, in quanto coniugava un turismo ed un’occupazione rispettosa e compatibile con l’ambiente che avrebbe potuto rilanciare in sede internazionale la città di Taormina e la provincia di Messina”. Andavano inoltre effettuati maggiori controlli e sanzioni efficaci per il rispetto dell’ordinanza e non la sua abrogazione. L’istanza di annullamento dell’ordinanza 116/2009, con ripristino delle disposizioni cui alla ordinanza 46/2001, è stata anche indirizzata al Comando Generale della Marina Militare ed al Ministero dei Trasporti affinchè possano annullarla in via gerarchica. Il Codacons, inoltre, sta studiando un’azione volta ad ottenere il risarcimento danni nel caso in cui l’ecosistema della baia dovesse subire danni a seguito dell’abrogazione dell’ordinanza 46/2001 disposta con l’ordinanza n. 116/2009.
Condivido pienamente la richiesta-denuncia-segnalazione della Codacons.I nostri amministratori cosa aspettano per attivarsi a loro volta?