S. Teresa. Si moltiplicano le iniziative promosse dal Liceo Classico “Trimarchi” di S. Teresa, nell’ambito del progetto “Educazione alla Legalità” curato dalle docenti Gullotta e Ferraro, con la presentazione del libro “La Malapianta “ di Nicola Gratteri, magistrato calabrese, attualmente procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, da tempo impegnato nella lotta alla criminalità organizzata. L’approfondimento dei contenuti, che ha offerto l’input per un vivace e articolato dibattito, è stato realizzato da tutti i docenti di Storia ed Educazione Civica, nell’obiettivo di costruire insieme la coscienza etica come presupposto dei rapporti interpersonali e del vivere sociale e di promuovere l’indagine e lo studio dei principi di legalità, impegno civile e scelta responsabile. Il preside Rosario Calabrese, che ha fortemente incoraggiato il progetto di educazione alla legalità, ha chiesto di organizzare l’evento ad Antonella Ferrara, direttrice delle Librerie Bucolo di Taormina e di Giardini. Numerose e propositive le riflessioni e gli interventi dei ragazzi maturati da un’attenta lettura del testo, che ha consentito di scandagliare i variegati contesti in cui sono diramate le fila del fenomeno mafioso e soprattutto le contraddizioni insite nel tessuto familiare e sociale calabrese. E’ anche intervenuto con un’appassionata testimonianza il dirigente del Commissariato di Ps, il vicequestore aggiunto Renato Panvino, che è stato collaboratore di Gratteri. Il Liceo Classico “Trimarchi” condivide inoltre da tempo un percorso di diffusione della cultura della solidarietà e della convivenza civile e democratica con l’Associazione “Amici di Onofrio Zappalà”. Recente il confronto, sul valore della libertà e sul senso delle regole, con il magistrato Gherardo Colombo in un incontro cui hanno partecipato attivamente alcune classi del liceo. Il progetto di educazione alla legalità ha offerto ancora alla comunità scolastica l’opportunità di una proficua interlocuzione con Libera, Associazione, nomi e numeri contro le mafie, realizzando un incontro con Giovanni Impastato e un viaggio presso “la terra della legalità” a conclusione di una riflessione e di uno studio mirato relativo alla legge sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia. Inoltre, ha messo in luce l’impegno contro la corruzione, i progetti sul lavoro dello sviluppo, le attività antiusura. Incisive le testimonianze,nel corso di incontri-dibattito tenutisi nel corrente anno scolastico, di chi ha vissuto in prima persona le conseguenze di fenomeni illegali di corruzione, di storie di collusione tra mafia e politica come Umberto Ambrosoli e di chi come Paolo Bolognesi e Roberto Scardova ha attraversato gli anni bui del terrorismo. Pari rilevanza ha assunto infine il contributo costante dell’attività istituzionale delle forze dell’ordine che, con la presenza dei suoi autorevoli rappresentanti, ha potenziato l’intervento educativo e l’impegno profuso dalla scuola a favore di una formazione culturale attenta alle problematiche più urgenti della società contemporanea e ai valori che fondano la coscienza civica della collettività.