Taormina. “Il ritorno dei crocieristi a Taormina è una piccola luce alla fine di un lungo tunnel. Si tratta di leggere boccate di ossigeno, ma la vera ripartenza è ancora distante”: il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler, commenta così la notizia dei crocieristi che nei giorni scorsi hanno invaso per qualche ora la capitale siciliana del turismo.
“La gente ha ancora paura di volare – sottolinea Schuler – perché il ritmo con il quale vanno avanti le vaccinazioni non permetterà quella garanzia dell’immunità di gregge prima dell’estate in moltissimi dei Paesi più evoluti, figuriamoci nelle nazioni meno evolute. Noi dipendiamo soprattutto dai collegamenti aerei. Io seguo costantemente le statistiche e posso confermare che nei prossimi 3 mesi non si vedrà nulla di positivo. La vera ripresa potrà iniziare solo quando gli hotel riapriranno e questo dipende anche dal numero di voli su Catania. I voli programmati a marzo sono inferiori del 70% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ad aprile c’è al momento un 40% in meno di collegamenti rispetto a due anni fa. Noi avremo un’estate che nelle previsioni sarà la fotocopia dello stesso periodo del 2020, con clientela italiana e in particolar modo siciliana. C’è la speranza che a fine stagione qualche turista in più arrivi dal resto dell’Europa e forse anche da oltre oceano. La tendenza è quella di spostare tutto quello che era prenotato per questa primavera per il prossimo autunno. In quel periodo ci potrebbe essere l’inizio di una ripresa del mercato straniero, con qualche visitatore proveniente dagli Usa. La ripartenza sarà comunque lenta e durerà due o tre anni. Noi dobbiamo vivere di piccoli passi in avanti senza mai pensare a un boom. Solo nel 2024, secondo gli esperti mondiali del turismo, si prevedono movimenti ai livelli del 2019”.
“Come Associazione albergatori – prosegue il presidente – stiamo lanciando una campagna per chiedere le vaccinazioni anticipate, anche in base all’accordo sottoscritto un mese fa dalle organizzazioni datoriali e sindacali stipulanti il Ccnl che trovano applicazione alle imprese del settore turismo a livello nazionale. Noi ci troviamo in una destinazione, Taormina, nella quale l’età media del personale degli hotel è di 35 anni, mentre nei negozi e nella ristorazione è ancora più bassa. Prima che i dipendenti di tutte queste attività alberghiere e commerciali verranno vaccinati, arriveremo alla fine del 2021. Domandare questo significa chiedere di aiutarci a sopravvivere. Il resto lo faranno le aziende, puntando a vendere camere con una campagna di marketing adeguata e mirata. La vaccinazione anticipata, così come richiesto anche dai sindaci di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola, permetterebbe a noi una certa tranquillità e poi sarebbe utile dal punto di vista del marketing”.
“Infine – conclude Schuler – mi piace segnalare che le singole associazioni no profit di Taormina si stanno riunendo, prevalentemente in modalità telematica, con più frequenza rispetto al passato. Stiamo iniziando, infatti, un percorso di confronto costruttivo e propositivo, con tavoli di discussione in cui si parla di progetti turistici da proporre e condividere con l’Amministrazione comunale. A dialogare sono Associazione Albergatori Taormina, TaoXenia, Act, Aipt, Associazione Guide Turistiche, rappresentanti agenzie di viaggio, Associazione Lidi Balneari, La Voce del Mare, Servizio Turistico Regionale, Taormina Arte, Parco Archeologico Naxos Taormina, Videobank, Taobuk, Croce Rossa, Legambiente, Wwf, Patrimonio Sicilia e non solo”.