Taormina. Blitz degli uomini della Polizia Locale di Taormina, coordinati dal vice comandante Daniele Lo Presti, all’interno di un cantiere edile ubicato nel centro storico. Secondo il racconto degli agenti, la Polizia Locale interveniva “a seguito di segnalazione pervenuta presso il comando di Corso Umberto relativamente a lavori edili eseguiti in assenza di qualsiasi misura di sicurezza sui luoghi di lavoro”.
“In effetti – spiegano – sul posto gli agenti accertavano la presenza di due giovani operai che stavano eseguendo dei lavori sulla terrazza di un edificio a due elevazioni fuori terra. Il controllo dava esito positivo, infatti gli uomini della Polizia Locale accertavano che gli operai per accedere al piano terrazza si servivano di un ponteggio/passerella, che raggiungeva un altezza massima di 7 metri dal piano di calpestío, non corrispondente alle basilari regole di sicurezza sui luoghi di lavoro (pedane in legno marce, assenza di fermapiede, assenza di parapetti). Per tale motivo ne veniva sospeso l’utilizzo fino all’adeguamento normativo come prescritto congiuntamente ai tecnici Asp successivamente giunti sul posto. Durante i controlli uno dei due operai, palesemente in stato di agitazione, si sottraeva all’identificazione lanciandosi dalla terrazza facendo un salto di oltre tre metri fino a raggiungere velocemente i piani sottostanti e facendo perdere le proprie tracce. Il secondo soggetto, manifestando malore, si allontanava dai luoghi senza farvi più ritorno”.
“Il giorno seguente si presentava presso il comando di Polizia Locale il responsabile della ditta esecutrice dei lavori, il quale sentito dagli agenti riferiva i nominativi degli operai operanti il giorno prima nel cantiere oggetto di controlli. In poco tempo la Polizia Locale appurava la mendacità delle dichiarazioni rese dal professionista in quanto i nominativi indicati riguardavano dipendenti della ditta in questione ma che nulla avevano a che fare con i due soggetti sottrattisi all’identificazione il giorno prima. Per tale motivo la Polizia locale denunciava a piede libero l’imprenditore per violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro oltre che per sostituzione di persona e per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri. L’ipotesi più accreditata dagli investigatori è che gli operai sfuggiti ai controlli oltre a risultare formalmente disoccupati sarebbero percettori del Reddito di cittadinanza”.