Taormina. Il fine settimana appena passato avrebbe segnato la chiusura del girone d’andata del campionato di Promozione, con il Città di Taormina calcio di Promozione che al “Bacigalupo” avrebbe affrontato la Katane Soccer. La realtà, invece, racconta un torneo fermo da poco meno di 60 giorni e di una quotidianità, fatta di allenamenti e partita settimanale, che manca tanto anche al presidente biancazzurro Mario Castorina.
“Sarebbe stato bello poterci confrontare con il campionato – dice il presidente – soprattutto considerando le nostre ambizioni di alta classifica. Avessimo potuto giocare, ci saremmo aspettati di essere primi o comunque lì vicino”.
Tanti gli anni vissuti da massimo esponente del calcio taorminese da Mario Castorina che spesso si è trovato sul punto di abbandonare: “Un discorso vincolato all’assenza di aiuti – spiega – perché io non potevo permettermi spese importanti come quelle richieste dai campionati di Promozione o Eccellenza. Però ho tenuto una finestra aperta sul calcio taorminese, con enormi sforzi e senza avere nulla in cambio e questo mi ha donato il fortunato incontro con il gruppo messinese di Maurizio Lo Re, Giovanni Cardullo, Natale Mangano e Nicola Spanò. I primi contatti sono avvenuti tramite Gaetano La Versa, il nostro segretario al quale mi lega un’amicizia di vecchia data perché eravamo stati compagni di squadra. Ho avuto una prima chiacchierata con Cardullo e il primo impatto è stato positivo. Ho conosciuto persone abituate a fare calcio e questo lo vedo dai dettagli, che fanno la differenza nel nostro mondo. Penso anche ad Antonello Garufi, il nostro consulente di mercato, sempre vicino alla squadra e che ha dato un contributo fondamentale. Però questo sarà davvero il mio ultimo anno, perché, con l’avvento di Maurizio Lo Re e degli altri, penso che il computo di portare avanti il Città di Taormina spetti a loro, anche come presidenza”.
Campionati intensi quelli vissuti da Mario Castorina, con tanti successi, ma anche con qualche delusione: “Ho incontrato ragazzi meravigliosi – ricorda – con cui abbiamo affrontato un percorso indimenticabile, fatto anche di grandi amarezze, penso al campionato di Promozione 2013/2014, quando mancammo l’Eccellenza solo all’ultima giornata e poi ai rigori nella finale playoff con il Dattilo. L’anno dopo, poi, vincemmo il campionato, ma dopo due stagioni in Eccellenza, il massimo del nostro percorso, ho iscritto nuovamente la squadra in Promozione perché economicamente non potevo andare avanti da solo. Purtroppo Taormina non corrisponde, non ha voglia di contribuire, è assente dal sociale e dal mondo del calcio. Pensando agli anni passati, però, mi piace ringraziare mister La Mela, una persona squisita, perbene e che per due anni è stato più un fratello e un figlio che un allenatore. L’unico rammarico che ho è non avergli permesso di fare calcio come avremmo voluto”.
Proprio la volontà di attecchire il tessuto sociale taorminese, attirando non solo l’imprenditoria, ma anche le famiglie, è la vera mission del Città di Taormina: “Per arrivarci bisogna costruire – spiega Castorina – questo è l’anno zero e il passato non conta più. I presupposti sono tracciati, bisogna creare qualcosa di importante e un settore giovanile di livello, cercando di fare sociale e togliere i ragazzi dalla strada. Vogliamo far avvicinare le famiglie al campo e speriamo che anche i commercianti taorminesi si avvicinino alla nostra realtà. In questo senso voglio esprimere un grosso ringraziamento all’Amministrazione comunale, al sindaco Bolognari e all’assessore Carpita che ci stanno dando una grossa mano”.
Sono già tanti i partner commerciali che, da Messina, stanno sostenendo il Città di Taormina, trainati da Maurizio Lo Re, amministratore delegato del sodalizio ionico: “Quando al Bacigalupo vedo i banner pubblicitari dei nostri sponsor – conclude Castorina – provo un’emozione forte. È dovuto arrivare Maurizio Lo Re da Messina con tutti gli altri soci per attirare così tanti sponsor. Però il dubbio resta sempre quello: perché Taormina, che ha 500/600 attività commerciali, non può farlo? Perché non si riesce ad avere un contributo, anche piccolo, da parte loro? Sono domande che resteranno sempre senza risposta”.