Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, stoppa il passo in avanti del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che nelle scorse ha dichiarato che “porterà in Giunta il disegno di legge che estende fino alle 23 l’orario di chiusura di bar e ristoranti, in deroga al termine delle 18 imposto dall’ultimo Dpcm del governo Conte”.
“Ho trasmesso la richiesta di impugnativa – dice il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia – per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento. Il medesimo provvedimento sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del Dpcm. È in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano. Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche, la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di più che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio. Non fa eccezione la Regione Autonoma Siciliana che oggi ha anticipato attraverso il Presidente Musumeci l’ipotesi di un ddl che, se dovesse essere approvato, sarà immediatamente impugnato dal Governo. Nel momento in cui ripetiamo che l’esigenza di anticipare l’orario di chiusura dei locali, per ridurre la mobilità dei cittadini, è stata dettata da stringenti esigenze di emergenza sanitaria nazionale, ribadiamo che le decisioni di derogare alle misure del Dpcm minano i principi di uniformità di norme atti a garantire la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica. È sempre possibile, come abbiamo più volte sottolineato, adottare sui singoli territori misure più restrittive. Con l’aumento esponenziale di contagi e l’aumento delle vittime, rinnovo ancora una volta la richiesta di massima collaborazione”.