Messina. Il prossimo 15 agosto, come è ormai noto, non sarà possibile dare vita alla tradizionale processione della Vara per i divieti imposti dalle norme anti-Covid19. Per le medesime ragioni, l’appuntamento storico del “Mezz’agosto messinese” non potrà contare neanche sulla sfilata di Mata e Grifone, i giganti che, secondo la leggenda, furono i fondatori della Città dello Stretto.
Non verranno quindi acquistate le grosse corde da utilizzare per trainare la “machina votiva” da Piazza Castronovo fino a Piazza Duomo, attraversando le vie Garibaldi e Primo Settembre. Corde che, secondo un’antichissima credenza popolare, pare posseggano proprietà magiche e taumaturgiche; e per questo tagliate a pezzi dai portatori alla fine di ogni manifestazione di Ferragosto.
La festa in onore della Vergine Assunta, insomma, così come avvenuto per varie ragioni in passato, anche per questo 2020 dovrà subire uno stop.
“La più antica testimonianza della festa – ha scritto e pubblicato il compianto storico Giovanni Molonia su un vecchio numero del Messenion d’Oro – risale allo storico Bartolomeo di Neocastro, il quale, nella sua Historia Sicula (1250-1293) ricorda che in Messina il 15 agosto 1282 “gloriosam assumptionem… reverenter celebrata”. Re Alfonso il Magnanimo, nel 1420, conferma i privilegi per la Fiera di Messina. Il più antico bando per la Fiera che si conosca risale al 20 luglio 1421”.
E, sempre Molonia, ricorda che nel 1535 “per l’entrata dell’imperatore Carlo V in Messina, tra le varie deliberazioni senatoriali emanate per solennizzare l’evento, c’è quella di ‘darsi compimento alla machina della Vara’. Una descrizione della machina è nell’opera celebrativa del sacerdote Colangiacomo (Niccolò Iacopo) D’Alibrando”.
Brevi note storiche, queste, solo per ricordare, qualora ve ne fosse bisogno, quanto importante sia, per la nostra Città, la processione della Vara. Ma soprattutto per cogliere l’occasione di proporre, alle autorità competenti, la concessione di un francobollo celebrativo della Vara di Messina, così come avvenuto, nel 1997, per la “Varia” di Palmi.
Il Circolo Filatelico “Peloritano” (attuale Campione d’Italia – Serie Cadetti della Federazione fra le Società Filateliche Italiane-Fsfi) intende nell’occasione invitare le Istituzioni locali (sindaco Cateno De Luca in testa), le associazioni culturali, le deputazioni siciliane e nazionali, ma anche ogni singolo cittadino che voglia farlo, a scrivere una semplice lettera, anche breve, per chiedere l’emissione del rettangolo dentellato, motivando l’importanza dell’evento che affonda le radici nella nostra storia. La missiva va indirizzata, per raccomandata, al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico-Ufficio di Gabinetto, via Molise 2 – 00186 Roma oppure con una Pec (Posta elettronica certificata) a gabinetto@pec.mise.gov.it.
Il Circolo Filatelico Peloritano, tra l’altro, ha già avanzato la richiesta di un francobollo da inserire nella programmazione 2021 nella ricorrenza del Centenario della fondazione (1921-2021) della storica Associazione musicale “Filarmonica Laudamo”; ma anche questo già difficile obiettivo rappresenterà un autentico tabù se l’idea non verrà “sostenuta” realmente (cioè mediante le lettere) da tutti.
L’appello del Circolo “Peloritano” è lanciato: non resta che sperare che in tanti siano disponibili a spendere qualche minuto per scrivere la lettera per il francobollo della Vara. La modalità è molto semplice. Basta un po’ di buona volontà.
Altri francobolli che raffigurano il centro peloritano sono stati emessi in passato, dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato: nel 1994 (Piazza Duomo – Disegno Vangelli), nel 1996 (Anniversario del Rapporto Spaak e nascita della Cee – Disegno Bruscaglia) e nel 2008 (Centenario del Terremoto – Disegno Maresca). Un annullo speciale per la “Processione della machina festiva in onore dell’Assunta”, raffigurante la Vara davanti alla Cattedrale, è stato invece utilizzato dalle Poste Italiane il 15 agosto del 2003.
(Cesare Giorgianni – vicepresidente del Circolo Filatelico “Peloritano”)