Taormina. “Le aziende e i dipendenti che effettuano servizio di noleggio con conducente sono in grande difficoltà, soprattutto a Taormina e dintorni ”: a dichiararlo è Salvatore Ricca, coordinatore provinciale dell’Associazione siciliana noleggio con conducente.
“La mia azienda, con sede a Taormina – spiega Ricca – non ha mai smesso di esercitare. Come da codice Ateco il nostro comparto non può fermarsi perché considerato tra i servizi essenziali. La mia domanda è una: chi dovevamo trasportare se durante il lockdown nessuno si poteva muovere anche per piccoli spostamenti locali? Si dice che adesso il turismo ripartirà, ma noi siamo pessimisti perché le regole messe in campo dalle autorità sono troppo restrittive. La gente ha ancora molta paura. Le regole di distanziamento sociale sono poco chiare. La mia azienda, gestita nella fattispecie da mia moglie, che è titolare di Partita Iva dal 2014, finora non ha ricevuto neppure un centesimo dal Governo nazionale. Domani riceveremo qualche sussidio? Chissà. Intanto stiamo bruciando i nostri risparmi che non sono infiniti”.
“Io, all’interno dell’azienda, ricopro la parte di autista Ncc con contratto a tempo determinato e sono rimasto senza aiuti, così come centinaia di miei colleghi. Il bonus di 600 euro ci è stato negato perché non risultiamo lavoratori stagionali del turismo. Tutti noi addetti ai lavori chiediamo ufficialmente alle istituzioni di essere inseriti nel comparto turistico. Il Governo nazionale dice che ci sta aiutando, ma allo stato attuale non vediamo nessuna luce in fondo al tunnel. Nei giorni scorsi abbiamo organizzato una protesta per le vie di Palermo. L‘assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti ci ha dato un appuntamento per accogliere le nostre istanze, ma i tempi sono stretti. Intanto altre regioni italiane hanno già dato un contributo al settore noleggio con conducente”.
“Noi Ncc – conclude Ricca – non offriamo solo un servizio. Noi offriamo un’esperienza, sorrisi e a volte anche abbracci, offriamo serenità, spensieratezza e sicurezza. Il nostro è un mestiere difficile, fatto di sacrifici pesanti. Lavoriamo a volte anche 15 ore al giorno, spesso non si dorme la notte perché l’ansia ce lo impedisce. A gennaio iniziamo già a pianificare i nostri servizi per la stagione turistica. Ed è quello che tutti noi vorremmo fare, se Governo e Regione Siciliana ce lo permetteranno”.