Taormina. Danilo La Monaca e Nunzio Corvaia hanno scritto un’altra lettera al sindaco di Taormina, Mario Bolognari, per lamentarsi della mancata risposta a un documento (clicca qui per leggerlo) inviato di recente al primo cittadino.
“Nei giorni scorsi – scrivono La Monaca e Corvaia a Bolognari – abbiamo inviato alla sua casella di posta elettronica certificata un documento con cui sono state avanzate alcune proposte per cercare di fronteggiare la crisi in atto, riconoscendo le oggettive difficoltà del momento ed auspicando un leale collaborazione. Peraltro, le facciamo sommessamente osservare che gli scriventi oltre ad avere conseguito un discreto consenso nel corso delle ultime elezioni, rappresentano numerosi cittadini, imprenditori e professionisti”.
“In certi ambienti, tuttavia, malgrado i toni educati e desiderosi di dibattito si mal cela un certo fastidio, si preferirebbe il silenzio. Il silenzio è un tema caro al nostro sindaco che lo ha elevato a strategia di governo insieme all’attesa. Conosce, il professore, la velocità liquida dei flussi e crede che tutto, ogni intervento, verrà, inghiottito dalle fauci del web. Basta ignorare”.
“Non questa volta sig. sindaco. Questa volta non sarà sufficiente snocciolare dati sulla distribuzione di mascherine neanche avesse preso Cartagine. Ha sempre suscitato un grande turbamento emotivo la tragedia dl transatlantico Titanic. Anche noi ci stiamo inabissando. Senza neanche il conforto dell’orchestra che, come racconta la leggenda, suonò fino all’ultimo. Chiediamo che il comandante della nave fuoriesca dal proprio silenzio e si relazioni con la città, magari con chi in materia di turismo e commercio è più competente, anche se questo sembra procurargli un certo fastidio”.
“È informato sig. sindaco che molte attività commerciali stanno pensando già alla chiusura definitiva? Si rende conto del dramma di tutte le persone che perderanno il lavoro? È a conoscenza della svalutazione di immobili ed attività? La preghiamo: fuoriesca dal silenzio”.
“Certo, la crisi passerà, torneremo più grandi ma non tutti avranno la forza di resistere in questo periodo. Peraltro, so che avere uno stipendio fisso non è una colpa ma frutto di meriti e sacrifici. Ma hanno merito e sacrifici anche le Partite Iva di cui molte rischiano di essere spazzate via per sempre. C’è un grande senso di vuoto e smarrimento generato dalla pandemia e noi cittadini abbiamo bisogno di sentire la vicinanza delle istituzioni oltre che di risposte e di empatia. L’empatia è la prima qualità delle persone colte come lei. Vogliamo e pretendiamo dal sindaco risposte alle nostre domande. Scelga lei fino a che punto estremizzare il dibattito”.