Taormina. “Il Patrimonio di dipinti, sculture, arredi e suppellettili presente nella collezione databili tra il XII e XX Secolo riveste un eccezionale interesse storico e artistico”: con queste parole la Soprintendenza dei beni Culturali ha avviato il procedimento di dichiarazione di interesse storico-artistico e documentario, in quanto “costituiscono un complesso di opere di rilevante valore/pregio artistico frutto delle coerenti scelte e degli interessi eterogenei di Robert Hawthorn Kitson (1873-1947), intellettuale ed artista inglese stabilitosi a Taormina dal 1900, i cui orientamenti furono recepiti e confermati dall’operato della nipote Daphne Phelps (1911-2005) che ebbe in eredità la villa nel 1948 e ne implementò le collezioni”.
“Grande felicità per Casa Cuseni a Taormina che vede, prima Casa in Italia – spiegano i proprietari – interessata ad un totale e completo progetto di salvaguardia. Mai nessuna dimora privata, prima di oggi, infatti, aveva mai permesso alle Soprintendenze di catalogare e vincolare tutti gli oggetti e tutte le collezioni presenti, integralmente, per garantirne una futura salvaguardia e non permetterne la minima la dispersione”.
“Grande apprezzamento da parte della Soprintendenza di Messina per i proprietari di Casa Cuseni. La proprietà vuole pubblicamente ringraziare tutta la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina per il grande lavoro di catalogazione che ha interessato oltre 2.000 oggetti e che è durato quasi tre anni. Entrano nella proposta di vincolo, per la prima volta, anche opere del fotografo Wilhelm Von Gloeden, di proprietà di Casa Cuseni”.
“Abbiamo voluto salvaguardare l’identità di Casa Cuseni – spiega Franco Spadaro – la residenza che, forse più delle altre, ha contribuito alla nascita del mito della Città di Taormina. Una storia che forse molti non conoscono. Il proprietario Robert Hawhorn Kitson, nel 1939, sospettato dall’Ovra, la polizia fascista, dovette abbandonare la città. Con dispositivo del prefetto di Messina tutti i beni di Robert H. Kitson vennero posti sotto sequestro ma la polizia fascista non fece in tempo ad effettuare il sequestro perché tutti gli oggetti furono portati via dagli abitanti della città di Taormina. Per molto tempo i tedeschi, che requisirono Casa Cuseni come loro quartier generale nel 1943, li cercarono, senza, tuttavia, ritrovarli”
“Alla fine della guerra, nel 1946 – prosegue – tutti le opere d’arte vennero riportate, come in una grande processione, a Casa Cuseni e restituite a Robert H. Kitson che era ritornato dall’Inghilterra il giorno prima. I cittadini di Taormina li avevano sottratti per custodirli, restituendoli al legittimo proprietario alla fine del conflitto mondiale. Se i nostri antenati hanno protetto tutti questi oggetti, sembra giusto che lo facciamo anche noi e tramandiamo interamente le collezioni alle future generazioni, trasmettendo loro i valori dell’identità taorminese, dell’onestà, del sacrificio e del rispetto. Siamo felici ed orgogliosi che tutti i 2.000 oggetti restituiti dai nostri concittadini nel 1946, oggi, dopo 74 anni, contribuiscono alla costituzione del Patrimonio Culturale Nazionale Italiano”.