Letojanni. Al “Diogene” manca la lanterna. La prestigiosa scultura di Corrado Cagli, che, maestosa, s’innalza nel bel mezzo della Piazza che porta il suo nome, resta, da anni, parecchi ormai, ancora priva dell’importante componente. Ignoti, infatti, l’hanno rubata, lasciando monca la statua. Un atto inqualificabile, tendente a danneggiare un’opera d’arte per il semplice gusto di farlo, visto che il pezzo risulta difficilmente commerciabile, senza, però, escludere, il possibile interesse di qualche estimatore. Comunque sia, il trafugamento c’è stato, con la conseguenza che il capolavoro del maestro anconetano (degli altri due, unici esemplari vantano, com’è noto, il possesso il Messico e la Repubblica Federale Tedesca) ha perso la sua integrità artistica. Un’esigenza insopprimibile che l’Amministrazione comunale non le ha certamente negato, dando incarico allo scultore Nino Ucchino di realizzarne una copia fedele, i cui dati dimensionali sono stati assunti dalla gemella, che si trova, come abbiamo accennato sopra, in terra di Germania. Un impegno, che l’artista nostrano, lo stesso che ha restaurato l’opera, dopo che questa era entrata nel mirino di un gruppo di giovani con la mente annebbiata dai fumi dell’alcool, sta portando a compimento. Non può restare, infatti, la scultura in quelle condizioni, per quanto la mutilazione si avverta poco, tranne che agli occhi esperti degli intenditori. Una considerazione più che veritiera, ma che non esime, di certo, chi di competenza di provvedere nei modi dovuti, al fine di dare la necessaria completezza alla caratteristica creazione artistica.
Antonio Lo Turco