Giardini. Ieri sera, intorno alle 22, i Carabinieri del ROS – congiuntamente a quelli dei Comandi Provinciali di Catanzaro e Messina – hanno tratto in arresto un uomo classe 1980, elemento di spicco di una cosca di Guardavalle (CZ).
L’uomo era gravato da un provvedimento di cattura (O.C.C.C. n. 41946/2015 RGNR e n. 13146/2015 RGGIP) emesso il 02.05.2017 dal Tribunale Ordinario di Milano a firma del GIP Maria Cristina Mannocci, per avere promosso, organizzato, costituito, finanziato, diretto e partecipato ad associazione con base logistica ad Arluno (MI), appartenente a una cosca ‘ndranghetista finalizzata all’importazione sul territorio nazionale e al traffico di ingenti quantitativi di cocaina approvvigionata dal Sud-America.
Da tempo il Comando Provinciale di Catanzaro, insieme allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia e agli specialisti del Raggruppamento Operativo Speciale, aveva posto in essere una capillare attività di indagine tra Calabria e Lombardia per la cattura del malvivente, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. La svolta è arrivata nelle ultime settimane, quando si è avuta conferma della presenza dell’uomo in Sicilia.
Le operazioni di esatta localizzazione del latitante si sono protratte per giorni ad opera di un ingente dispositivo di militari e con l’impiego di sofisticate apparecchiature tecnologiche e hanno, infine, permesso di sorprendere il malvivente mentre era a cena in compagnia di famigliari in un appartamento affittato presso una residenza turistica in località Giardini Naxos.
Nel momento dell’irruzione l’uomo ha tentato di improvvisare una fuga, praticamente seminudo, saltando dal balcone della residenza in cui trascorreva la latitanza, ma è stato prontamente bloccato dal dispositivo di “cinturazione” adeguatamente predisposto dai militari impegnati nell’operazione.
Il soggetto è stato trovato in possesso di carta di identità, patente e passaporto italiani perfettamente falsificati ed intestati ad un nome di fantasia, nonché denaro contante e telefoni cellulari.
Considerata la particolare caratura criminale del malvivente, nonostante la giovane età, nonché l’elevata valenza strategica, del suo ruolo di broker nell’importazione di ingenti carichi di cocaina, si sospetta l’esistenza di una capillare rete di fiancheggiamento, su cui sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.