Taormina. Una intensa scaletta ricca di appuntamenti per la stampa ha caratterizzato la mattinata della terza giornata del Taormina Film Fest 2019. Molto partecipata la conferenza stampa sul film Show Me What You Got della regista Svetlana Cvetko, nominata proprio in questi giorni membro dell’Academy of Motion Picture, l’Accademia degli Oscar.
Il film (che è stato proiettato in serata e che ha conquistato tutti) è stato presentato alla presenza dei produttori Phillip Noyce, che ha ricevuto questa sera il Taormina Arte Award e Sergey Sarkisov. Nel cast Cristina Rambaldi, Mattia Minasi, Neyssan Falahai, Giusy Frallonardo, Anne Brochet, Pietro Genuardi.
Si tratta di un film in anteprima mondiale, che Phillip Noyce ha voluto produrre perché ha creduto in questo lavoro, e perché «voleva venire a Taormina», ha detto sorridendo nel corso della conferenza stampa, dove è emersa la particolarità di questo lavoro, che punta alla valorizzazione dei sentimenti.
«Non si tratta di un film autobiografico – ha spiegato la regista – ma di un film personale che esplora l’amore incondizionato. È una storia di amicizia e di sensualità, per sondare il mondo in cui viviamo. Attori e cinepresa si muovono con una nuova libertà spezzando tutte le regole».
Sono stati quindi gli attori presenti in sala a raccontare la particolare tecnica di ripresa della regista. «Svetlana ci ha preparati sulla storia e lasciati liberi in modo da essere strasformati da attori anche in autori. La macchina da presa era il quarto personaggio che si muoveva con noi, ed è stato molto utile vivere insieme anche quando non si girava scene».
Subito dopo spazio ancora alla valorizzazione dei sentimenti e del personaggio con la conferenza stampa su Tolkien del regista Dome Karukoski, presente nella sala verde del Palazzo dei Congressi. Nel cast Nicholas Hoult, Lily Collins, Genevieve O’ Reilly, Colm Meaney. Il regista ha spiegato per quale motivo ha deciso di girare il film che percepisce come una storia personale, in quanto leggeva Tolkien a 12 anni cercando di entrare in quel mondo fantastico per trovare due lati di sé stesso. Il film racconta una storia di amicizia molto importante.
«Ho pensato alla connessione con il senso di povertà – ha detto il regista – e sono andato oltre e ho cercato di raccontarlo. Il cuore del film è l’amicizia un sentimento così forte che ti porta ad andare avanti».
Nel film si punta a raccontare la crescita della persona. «Io non racconto lo scrittore, ma la maturità a cui arriva lo scrittore. Penso che negli anni ho imparato a raccontare le storie arrivando a raccontare i caratteri. Non volavo fare una storia noiosa sentivo la responsabilità di raccontare la storia di una persona. La responsabilità più grande era quella di essere realistico e onesto nel raccontare il personaggio. Poi ho drammatizzato la storia per non renderla noiosa».
La mattinata si è conclusa con la presenza di Martina Colombari per il film Haiti. Attraverso la stampa la Colombari ha lanciato al mondo da Taormina e dalla Sicilia un messaggio importante che riguarda il futuro del pianeta ma anche la sostenibilità delle risorse e la lotta contro le disparità di opportunità che vi sono ancora tra i diversi Paesi del mondo.
«Ancora non abbiamo capito – ha detto l’attrice italiana – che il futuro del pianeta e delle persone che lo vivono dipende da noi. Noi dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri. Siamo noi che dobbiamo intervenire, se non lo facciamo non ci sarà il cambiamento. Io sono voluta andare di persona ad Haiti per rendermi conto della situazione, vederla con i miei occhi. È necessario l’impegno di ognuno di noi. Dobbiamo avere cura dell’ambiente; non dobbiamo più permettere che al mondo ci siano ancora persone nel 2019 che non abbiano cibo a sufficienza o che non hanno diritto all’istruzione».