Taormina. Il film “Picciridda” diretto da Paolo Licata e tratto dal romanzo omonimo di Catena Fiorello (edito da Baldini Castoldi Dalai Editore e nuovamente nel 2017 da Giunti Editore), prodotto dalla Alba Produzioni – Panoramic Film e Moonlight Pictures verrà proiettato alle 18 di venerdì 5 luglio 2019 al Palazzo dei congressi di Taormina.
Il film sarà in concorso alla 65esima edizione del Taormina Film Fest nella sezione principale dedicata ai lungometraggi italiani e stranieri, la Feature Film Competition.
Il film è ambientato a fine Anni ’60 in un villaggio di pescatori e narra la storia di Lucia, una bambina di 11 anni i cui genitori emigrano in Francia in cerca di lavoro, affidandola a nonna Maria, una donna severa e incapace di manifestare i propri sentimenti. Col passare dei mesi l’esistenza di Lucia si popola di persone e affetti. La curiosità la spinge verso gli uomini, un mondo misterioso da cui stare alla larga (come dice la nonna) o tutto da scoprire (come pensa Lucia). Nel cast oltre a Lucia Sardo e Loredana Marino, anche le attrici messinesi Katia Greco e Tania Bambaci.
“Ci speravamo da tanto di essere scelti – spiega Catena Fiorello – ma niente era garantito. E invece, il 13 giugno il regista Paolo Licata mi ha dato la notizia. Che dire? Per me era questo il Festival dove mi sembrava più naturale fare approdare la mia Lucia. Non altri. In quei luoghi è nato tutto, e lì dovevamo tornare. Non fosse altro che per onorare le tante persone che mi hanno ispirato per scrivere la storia, in primis mia cugina Nina Muscolino, emigrata a Florsheim a/m con suo marito Peppino e il figlio Lorino, lasciando Pietro a casa, con la zia Mela. Insomma, sono felice”.
“Ci sono voluti quasi 10 anni – prosegue Catena Fiorello – per mettere su la nostra piccola produzione e realizzare il sogno. Ma io e Paolo Licata ci abbiamo sempre creduto, anche quando, dopo un po’, avevamo dovuto ricominciare da capo, perché i sostegni economici e anche d’altro tipo erano mancati all’improvviso. Infatti, per più di due anni ci avevamo messo una croce sopra, tanto, dicevamo, qui vogliono solo commedie, e un film del nostro tipo, forse, è fin troppo poetico. Non so, davvero, non so cosa sia accaduto dopo. Ma quando è arrivata la chiamata da Taormina, mi sono luccicati gli occhi e ho pensato a mia nonna Catena, che viveva a Letojanni e ha ispirato in parte la storia. Nessun altro Festival avrebbe avuto su di me lo stesso effetto. E anche questa è poesia”.