Taormina. Belmond Villa Sant’Andrea ha festeggiato i suoi 100 anni di storia in Sicilia con uno straordinario evento che ha visto in prima linea Giovanni Nastasi (direttore del meraviglioso albergo nella baia di Mazzarò) e Stefano Gegnacorsi (direttore del Belmond Grand Hotel Timeo).
La storia della struttura ha inizio quando Robert Trewhella, un ingegnere inglese originario della Cornovaglia, arrivò in Italia intorno al 1850 per contribuire allo sviluppo delle infrastrutture del Paese, costruendo anche la ferrovia Circumetnea, la linea ferrata che ancora costeggia la base dell’Etna.
Innamoratosi delle viste mozzafiato di Taormina, iniziò a costruire una sfarzosa villa affacciata sulla spiaggia come residenza estiva, completata nel 1919, esattamente 100 anni fa, dal figlio Alfred, che la chiamò come il Capo Sant’Andrea della Baia di Mazzarò. Negli Anni Venti del Novecento, i Trewhella ampliarono la villa, aggiungendo un giardino terrazzato con piante e flora mediterranea, arricchendo la casa con pezzi d’antiquariato e dipinti e rendendo Villa Sant’Andrea un angolo di paradiso siciliano.
Con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, la famiglia fece ritorno in Inghilterra e la villa fu requisita dagli ufficiali tedeschi, ma, per un caso del destino, con lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 e grazie ad Ivor Manley, sposato con la figlia di Trewhella e Generale dell’esercito inglese, Villa Sant’Andrea venne liberata.
Villa Sant’Andrea venne trasformata in albergo e fu ereditata dal nipote di Alfred Trewhella, Richard Manley, primo direttore della struttura ricettiva. Dagli anni ’60 in poi, l’hotel divenne un rifugio elitario, attirando l’alta società siciliana, oltre a volti noti da oltreoceano. I Manley si trovarono a intrattenere Burt Lancaster e i divi che partecipavano al Taormina Film Festival, tra cui Richard Burton, Elizabeth Taylor, Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro.
Il legame con cinque generazioni di Trewhella si concluse nel 1985, quando i Manley rientrarono definitivamente in Inghilterra. Ma la sensazione di entrare in una splendida villa privata rimane viva ancora oggi ed è ciò che rende Villa Sant’Andrea, entrata nella collezione Belmond nel 2010, così speciale.
Questa affascinante storia è stata raccontata lo scorso 18 maggio da immagini proiettate sulla facciata di Belmond Villa Sant’Andrea in uno spettacolare gioco di luci e suggestioni e celebrata, alla straordinaria presenza della famiglia Manley, con una memorabile festa in stile retrò a base di musica electro swing e bollicine dell’iconico champagne Moët & Chandon Impérial.