Letojanni. “Uso insano dei social: un meraviglioso mondo sconosciuto”, il tema del convegno organizzato dal Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) con il patrocinio del Comune di Letojanni svoltosi al palazzo polifunzionale.
Una due giorni intensa in cui si è parlato di social network e dispositivi elettronici che utilizziamo ogni istante della nostra vita, strumenti tanto utili quanto rischiosi, importanti per comunicare e scambiare informazioni, ma pieni di insidie e potenziali cause di dipendenze e vere e proprie patologie.
Alle tematiche legate al mondo social, alla modernizzazione dei mezzi di comunicazione e alle relazioni interpersonali, totalmente stravolte dall’introduzione dei diversi device (pc, smartphone e tablet) e dai social network (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram solo per citarne alcuni), di cui non sempre si fa un buon uso, si è cercato di dare una risposta, facendo una disamina a largo raggio, grazie all’intervento di numerosi e qualificati relatori che si sono succeduti al tavolo.
La conferenza è stata valida anche come evento formativo accreditato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e dall’ordine degli Avvocati di Messina. In platea, oltre a giornalisti e avvocati, numerosi esponenti delle Forze dell’ordine e anche amministratori locali.
Dopo i saluti del sindaco Alessandro Costa, il primo a intervenire è stato Felice Romano, segretario nazionale del Siulp, che ha messo in evidenza i pericoli che si corrono per un uso non appropriato della rete, sottolineando l’impegno del sindacato nel combattere il fenomeno. Sforzo, quello delle Forze dell’ordine, ribadito dal prefetto Vittorio Rizzi, capo della Direzione Centrale Anticrimine, il quale ha messo in rilievo come siano cambiati i metodi di investigazione per l’individuazione dei reati compiuti sui social.
A moderare i lavori della prima giornata è stata la giornalista Francesca Gullotta. Un mondo, quello dei social, “dove non sempre è facile stabilire una linea di demarcazione fra illecito e l’illecito”, ha detto l’avvocato Antonino Centorrino, presidente dell’Asspe ’93.
Armando Angelucci, dirigente superiore medico della Polizia e la psicologa Claudia Bartalucci hanno parlato della fobia (8 utenti su 10 del web) che aggredisce tutti, ossia quella di rimanere senza il proprio smartphone e dei social come autentica “ragnatela” che attrae ogni cosa, sottolineando il rischio della dipendenza (più preoccupante fra i giovani), della solitudine che producono e delle immancabili patologie, sfociando in un uso sconsiderato dei social che porta spesso a fenomeni come cyberbullismo e stalking.
Il giornalista Francesco Triolo ha invece parlato dello sguardo del giornalista sui social e ha spiegato i cambiamenti portati dai social network alla professione giornalistica e della “galassia informativa” che ne è nata. Del ruolo della scuola, degli insegnanti e dei genitori hanno relazionato Donatella La Maestra e Monica Mangano.
I lavori della sessione mattutina della seconda giornata, moderati dall’avvocato Ettore Fleres, sono stati incentrati principalmente sugli aspetti legali con gli interventi di Felice Romano su “Uso dei social e legalità” e di Smeralda Passari, commissario capo tecnico e psicologo della Polizia, che ha discusso con la platea di “Limiti, pericoli e potenzialità dei social nelle relazioni d’aiuto”.
L’avvocato Centorrino ha relazionato sugli aspetti legislativi e legali relativi all’utilizzo dei social, mentre il magistrato Carmelo Blatti della Corte d’appello di Messina.
Nel pomeriggio, il capitano Alberto Bazzoffi, comandante della Guardia di Finanza di Taormina, ha evidenziato in maniera dettagliata e precisa l’utilità dei social come strumento di aiuto nelle indagini, mentre Alessandro D’Angelo, dirigente medico dell’ospedale di Taormina e governatore della Fraternita di Misericordia “San Giuseppe” di Letojanni è intervenuto sul tema “I social nelle relazioni d’aiuto e nelle emergenze”, portando come esempio l’arricchimento umano e spirituale che può derivare dal volontariato in ogni sua forma ed ha mostrato come esempio il lavoro che portano avanti le giovani G.eMMe, con il servizio e il contatto umano, con lo sguardo rivolto all’altro e non con gli occhi sul cellulare.
Infine si è tornato a parlare di scuola e social network con la dirigente Antonella Lupo e la docente Rosa Pavone.