Taormina. Un’intera équipe di volontari medici, infermieri e tecnici perfusionisti provenienti dal Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo Bambino Gesù di Taormina e dal Dipartimento medico chirurgico delle Cardiopatie congenite dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, si è recata in India dal 19 al 26 gennaio.
Sasha Agati, direttore del CCPM, ha raccolto l’invito che mesi fa gli era stato rivolto dalla Fondazione indiana “Little Moppet Heart”, nella persona del suo presidente Gopi Nallayian.
La Fondazione opera nella città di Madurai, nel Sud dell’India, si occupa del trattamento chirurgico dei bambini affetti da cardiopatie congenite che abbiano lo stato accertato di indigenza.
Durante la settimana sono stati visitati oltre 20 pazienti e di questi 10 hanno ricevuto un trattamento chirurgico definitivo. Nallayian, cardiochirurgo pediatrico presso la Fondazione, opera pazienti affetti da cardiopatie congenite semplici e con un peso superiore ai 10 kg a causa della complessità tecnica nell’affrontare le cardiopatie congenite in epoca neonatale ed entro l’anno di vita.
Tutti i pazienti proposti erano accomunati dal fatto di presentare una cardiopatia congenita complessa ed un basso peso. Per la prima volta è stato effettuato con successo un intervento di trasposizione delle grandi arterie associata a un difetto interventricolare.
L’esecuzione di interventi di alta complessità consente di elevare la qualità dell’assistenza nei pazienti affetti da cardiopatie congenite. Tutti i pazienti sono stati dimessi dall’ospedale con successo dopo essere stati valutati sia nel pre che nel post operatorio dal medico Alfredo Di Pino.
L’accoglienza del team italiano e l’organizzazione dei giorni di lavoro sono stati a dir poco straordinari. I colleghi indiani hanno dimostrato grandissimo interesse nella formazione sia tecnico strumentale che teorica, a tal proposito infatti sono stati organizzati ben due workshop dedicati alle cardiopatie congenite, nello specifico una lezione magistrale tenuta da Di Pino sulla Tetralogia di Fallot, una lezione magistrale sulle emergenze neonatali in bambini affetti da cardiopatie congenite tenuta da Rosanna Zanai e infine una conferenza sul futuro della cardiochirurgia pediatrica tenuta da Sasha Agati presso la società indiana di cardiochirurgia e chirurgia toracica.
“Siamo molto contenti, soddisfatti e fieri di come si è svolta questa settimana presso il Centro di Cardiochirurgia pediatrica di Madurai – dichiara Agati – confrontarsi con una cultura diversa e con dei professionisti che si occupano di cardiopatie congenite è sempre un’esperienza esaltante. Essere riusciti a trattare con successo e insieme a loro delle cardiopatie congenite in epoca neonatale, significa aver raggiunto un grado di maturità tale che ci consente di creare formazione e di dare la possibilità ai colleghi indiani di affrontare in maniera personale il futuro trattamento dei loro piccoli bambini”.
“L’esperienza ci ha insegnato che questo non è un mestiere che può essere svolto in maniera personale, ma ha bisogno di una struttura e di un’organizzazione di tipo dipartimentale, anche questa è formazione e il messaggio è stato lasciato e consegnato in maniera forte e decisa”.
L’intera équipe è stata insignita di due onorificenze, una direttamente dalla Fondazione, e una seconda da parte dell’amministrazione di un villaggio vicino alla città di Madurai, con i rappresentanti locali che hanno consegnato a tutto il personale italiano che ha partecipato attivamente alla missione, delle collane e dei simboli tipici della cultura indiana.
“Credo personalmente che da ogni missione come questa – conclude Agati – a conti fatti è molto di più quello che riceviamo da loro in termine umano che quello che noi riusciamo a lasciare a chi ci ospita. Siamo veramente fieri di quello che abbiamo fatto”.
Il team italiano a breve tornerà nella città di Madurai per continuare in questo programma di formazione che viene supportato dal comitato dei genitori del CCPM, dall’Avulss Taormina e da altre associazioni che incidono sul territorio del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo, con il comune obiettivo di dare la speranza di vita ai piccoli bimbi indiani affetti da cardiopatia congenita.
Alla missione in India ha partecipato anche il regista messinese Matteo Arrigo, che dopo la presentazione del meraviglioso docu-film “Il cuore nello zaino” (riguardante la recente missione in Tanzania), è già al lavoro per realizzare un nuovo reportage.