Taormina. A conclusione di una articolata e complessa attività investigativa, gli agenti del Commissariato di Taormina, guidato dal vicequestore Renato Panvino, hanno tratto in arresto un uomo classe 1965, poiché ritenuto responsabile dei reati puniti dal Codice Penale, art.640 ter – “frode informatica” – per essersi introdotto nel sistema informatico, acquisendo dati ed informazioni appartenenti alla Pubblica Amministrazione; art.600 quater C.P., per aver detenuto materiale (foto e filmini) di natura pedo-pornografica ed in violazione alla legge N° 895/67 art. 2 – detenzione illegale di armi. Il risultato ottenuto dalla Polizia di Stato si inserisce in una più ampia attività di servizi predisposti dal Questore della Provincia, Enzo Mauro. Le indagini prendevano spunto da una avviata attività investigativa. Infatti, da tempo sono stati registrati degli episodi riguardanti le sottotrazioni di materiale informatico dagli uffici comunali di Taormina. Alla luce di ciò venivano predisposti, da parte del Commissariato diretto dal vicequestore aggiunto Panvino, mirati servizi volti ad individuare il responsabile di tali episodi delittuosi. L’attenzione veniva posta sull’uomo poi arrestato, questi demandato ad effettuare le pulizie all’interno degli uffici del palazzo comunale. Avuta contezza che lo stesso poteva essere coinvolto con gli episodi oggetto d’indagine, la Squadra di Polizia Giudiziaria appartenente al Commissariato, nella tarda serata di ieri, effettuava una mirata ed accurata perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’arrestato, ove all’interno rinvenivano materiale informatico copiato dal sistema “web” del Comune di Taormina attualmente al vaglio e altrettanto copioso materiale pedopornografico. Nel corso dell’attività è stato anche rilevato che l’uomo risultava detentore di armi custodite non regolarmente negli appositi armadi blindati (3 coltelli di genere vietato ed un fucile ad avancarica non regolarmente denunciato). Dette armi sono state tutte sequestrate amministrativamente. L’uomo, dopo gli accertamenti di rito, veniva condotto negli uffici della Ps e tratto in arresto per i reati sopra indicati e per detenzione illegale di armi. Le indagini, hanno permesso di accertare che l’uomo è un esperto di informatica ed in suo possesso sono stati trovati numerosi programmi utilizzati dagli hacker per accedere in sistemi informatici coperti dalle relative password. Le indagini, ancora in corso, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, sono volte ad individuare se lo stesso si è reso responsabile di ulteriori reati ed è al vaglio degli investigatori il copioso materiale informatico rinvenuto. Non si escludono ulteriori sviluppi della vicenda.