Taormina. Cala il sipario sul “Follest 2018” dal titolo “All’Opera”, l’attività ludico-ricreativa-formativa che il Centro Parrocchiale di Taormina propone per il periodo estivo alle famiglie della comunità per intrattenere i bambini e i ragazzi durante le vacanze.
“Si è trattato di due mesi intensi di attività – spiegano gli organizzatori – che hanno visto oltre 180 bambini e ragazzi iscritti, seguiti da un team di 50 animatori, ragazzi più giovani che iniziano per la prima volta l’esperienza di servizio ai più piccoli, animatori più esperti che da anni ormai scelgono di trascorrere le loro vacanze al Centro Parrocchiale e i coordinatori, giovani della comunità che gestiscono e preparano tutte le attività. Tante le attività svolte questa estate, durante cui i bambini e i ragazzi di Taormina hanno riflettuto sull’importanza di questo invito all’opera, un input rivolto ad ognuno di noi. Non siamo chiamati ad una sorveglianza passiva delle meraviglie del Creato ma ad un agire attivo a servizio di ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto. Il lavoro e le nostre opere rappresentano una possibilità autentica per dare senso al nostro essere e alla realtà in cui ci troviamo. Nelle settimane di luglio e agosto si è cercato di trasmettere ai ragazzi che per scoprirsi capaci di agire bisogna imparare a osservare come gli scienziati e a creare come gli artigiani. Si è riflettuto sull’importanza di scambiare come i vecchi mercanti ed infine di raccontare come fanno gli artisti. Tutto ciò ha colorato il nostro Follest 2018 di sorrisi di amicizia, di sane e buone regole e di valori importanti”.
“Durante la sera finale del Follest c’è stata grande partecipazione per un momento di festa insieme a tutta la comunità di Taormina. Durante la sera i vari gruppi, che hanno portato i nomi di alcuni antichi mestieri che sempre più vanno scomparendo, i minatori, gli spazzacamini, i tintori e i lanternari, si sono esibiti in scenette, balli e canzoni. Un momento importante e significativo è stato l’intervento degli amici dell’Unitalsi che accompagnati dai volontari hanno preso parte, anche quest’anno, ad alcuni pomeriggi di Follest giocando insieme ai bambini e ai ragazzi nei gruppi. Insieme con gli animatori hanno cantato We are the world, aiutati dalle centinaia di persone presenti alla festa. Come ha detto il nostro parroco, mons. Carmelo Lupò, la nostra opera è completa solo se siamo tutti, ma proprio tutti. Significativa anche la coreografia-messaggio che i ragazzi più grandi hanno rappresentato immaginando una lotta tra l’umanità e la natura per richiamare l’importanza del rispetto dell’ambiente e della custodia del creato. Il gruppo dei bambini più piccoli ha invece mostrato il frutto del lavoro dell’ultimo periodo, il video di Biancaneve e i 7×7 nani, inscenato direttamente dai bambini. Alla serata erano presenti i genitori e le famiglie dei bambini, dei ragazzi e degli animatori, gli adulti della comunità, le religiose dell’Istituto Francescano e dell’Istituto Antoniano di Taormina, i volontari adulti che in vari modi collaborano con il Centro, con la Parrocchia e nelle varie associazioni ecclesiali, il sindaco di Taormina e alcuni rappresentanti delle istituzioni locali”.
“Il grazie va al nostro sindaco Mario Bolognari – proseguono gli organizzatori – per aver accettato il nostro invito e per averci dedicato un po’ del suo tempo. Raccogliamo da lui l’invito a continuare nel nostro servizio ai più piccoli e ai ragazzi di Taormina perchè come ha lui stesso ricordato il gioco, l’intrattenimento e lo stare insieme come si fa al Follest è uno dei metodi più semplici e più efficaci per imparare anche i grandi valori. Grazie al nostro parroco, mons. Carmelo Lupò, che come abbiamo detto, alla festa ha saputo dare corpo a un sogno, ha voluto fortemente darci un luogo stabile e definitivo e continuamente sogna, progetta ed è all’opera con noi e per noi. Il grazie più grande lo abbiamo rivolto e lo rivolgiamo sempre alle famiglie taorminesi che continuamente ci affidano il loro tesoro più grande: i bambini e i ragazzi senza i quali nulla di tutto ciò ci sarebbe. Grazie da parte del nostro parroco e di tutti noi del Centro Parrocchiale alla nostra comunità per la fiducia, la stima e l’affetto che continuamente ci sono dimostrati”.