Taormina. Si è conclusa con successo nella suggestiva cornice del Teatro Antico la 64esima edizione del Taormina Film Fest, organizzata da Videobank, società siciliana guidata dal General Manager Lino Chiechio e dall’amministratore unico Maria Guardia Pappalardo.
Numeroso e qualificato il pubblico che ha assistito alla finale al Teatro Antico. Una finale che quest’anno è stato possibile seguire direttamente da casa grazie alle telecamere e al segnale gratuito fornito da Videobank. Presenti il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il sindaco di Messina Cateno De Luca e l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, che ha portato anche i saluti del presidente della Regione Nello Musumeci.
Sul palco, a scandire i tempi di un magico evento, con cui si è chiuso il Taormina Film Fest 2018, per la direzione artistica di Gianvito Casadonte e Silvia Bizio, il bravissimo conduttore e giornalista siciliano Salvo La Rosa, che ha svelato, introdotto e fatto conoscere al pubblico i personaggi che hanno caratterizzato questa edizione di un Festival, che non solo è stato nel segno delle donne, con una giuria tutta al femminile composta da Martha De Laurentiis, Eleonora Granata, Maria Grazia Cucinotta, Donatella Palermo e Adriana Chiesa, ma che ha saputo accendere con la grande arte del Cinema d’Autore, i riflettori sulle tematiche sociali su cui è necessario riflettere.
Il tema dei diritti umani, i diritti inalienabili dell’individuo, non è mancato di emergere nelle masterclass “in conversazione con Silvia Bizio” ed è stato affrontato attraverso film, corti e documentari che hanno puntato la macchina da presa sul tema del femminicidio (Monica Guerritore), del bullismo (Maria Grazia Cucinotta), l’inclusione sociale con l’attenzione al diverso (Be Kind, Sii gentile, di Sabrina Paravicini con il figlio Nino, giovane regista di 12 anni affetto dalla sindrome di Aspenger), e poi ancora l’attualissimo tema dell’accoglienza, ha visto l’Italia, la Sicilia, ma vede soprattutto Lampedusa in prima linea, con grandissimi sforzi e impegno, per salvare vite umane.
Ed è proprio su questo tema che arriva il primo premio della serata, il premio Cirs Comitato italiano reinserimento sociale, al film “Road to Lemon Grove” di Dale Hildebrand con protagonista Charly Chiarelli. Sullo stesso tema il Premio Angelo D’Arrigo, consegnato da Laura Mancuso a colui che è stato definito “il medico dei migranti” Pietro Bartolo di Lampedusa.
Per volontà dei vertici di Videobank, quest’anno è stato istituito il premio Sebastiano Gesù, in ricordo del critico cinematografico siciliano, scomparso lo scorso 2 luglio, che quest’anno è andato a Luca Vullo per “Cca Semu”. E ancora il premio Ferrari De Benedetti, consegnato dalla giornalista Paola Ferrari, è stato assegnato ad Alfredo Lo Piero per “La Libertà non deve morire in mare”. Il Premio Videobank, consegnato da Ginevra Chiechio, è andato a Lello Analfino, leader dello storico gruppo musicale Tinturia.
Si è entrati quindi nel clou della serata finale con l’arrivo sul palco della grandi Star ed i prestigiosi e più ambiti premi del Taormina Film Fest 2018.
Il premio Tauro D’Oro a Maurizio Millenotti per i costumi di “The Happy prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wild”.
Il premio Tauro d’Oro alla carriera all’attore statunitense Matthew Modine. Due premi Tauro d’Oro alla carriera, uno come miglior attore ed uno come miglior regista sono stati conquistati da Rupert Everett sempre per “The Happy prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wild”.
Ed ancora il Premio Tauro d’Oro alla carriera per l’attore statunitense Richard Dreyfuss, che nel sottolineare di essere felice di ricevere premi ed essere elogiato per il suo lavoro, attribuisce agli italiani «il merito di aver creato il grande cinema. I registi italiani – ha detto Dreyfuss – hanno forgiato un percorso da seguire per tutti gli altri»
Si torna poi a premiare l’eccellenza italiana con il Tauro D’Oro alla Carriera dell’attore, regista e sceneggiatore Michele Placido, che ha rivendicato sul palco le sue origini come attore di teatro, ma per il quale il «Cinema italiano sta bene. Si dice che il cinema italiano è in crisi – ha spiegato Placido – ma in realtà cambia solo il modo di fare cinema perché il pubblico c’è sempre. Il cinema lo vedi in televisione o attraverso le serie, sempre cinema è. Non si potrebbero produrre film se non c’è un successo, che in questo momento il cinema italiano vive anche attraverso le serialità»
Come miglior film indipendente il Tauro d’Oro è stato assegnato ad Angelica Zollo per il film “Trauma is the Time Machine”. IL premio Taormina Arte Award come miglior produttore è andato a Gianluca Curti. Il Taormina Arte Award come miglior distributore a Sun Film Group. Menzione speciale per Be Kind di Nino Monteleone e Sabrina Paravicini. Il Taormina Arte Award per la migliore sceneggiatura a Leave no Trace di Debra Granik. Il Taormina Arte Award come migliore attore è stato consegnato ad Alberto Mica per il film “Transfert” di Massimiliano Russo. Il Taormina Arte Award come miglior attrice a Leven Rambin per il film “Tatterdemalion”. Il Taormina Arte Award per la miglior regia a Lorena Luciano e Filippo Piscopo per il film “Will be caos”. Ed infine il Taormina Arte Award come miglior film a “Once upon a Time in November” di Andrzej Jakimovski.
Nel corso del Gran Galà della 64esima edizione del Taormina Film Fest non è mancata la musica con l’Orchestra a Plettro di Taormina, e poi in ricordo della strage di via D’Amelio con l’attore palermitano Tony Sperandeo, che ha raccontato un toccante sogno che lo vedeva nei panni di un giornalista che, dopo un volo in aereo che non è più atterrato in una Sicilia scomparsa, incontrava i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che chiedeva di non essere più commemorati finché non si riesce a capire per mano di quale mafia sono stati uccisi.