Giardini. Il mondo antico siamo abituati a immaginarlo in bianco e nero. Eppure aveva colori, odori e soprattutto suoni. La musica accompagnava matrimoni e funerali, banchetti e battaglie, il sudore dei gladiatori e il riso degli amanti. Oggi come nell’antichità la musica scandiva il ritmo della vita sociale. Su questa direttrice si sono mossi gli interventi dei relatori Massimo Raffa, filologo grecista e curatore dell’“Armonica di Tolomeo”, Giuseppe Ramires, filologo latinista e presidente dell’associazione musicale “Vincenzo Bellini” di Messina e Giovanni Puliafito, compositore.
L’incontro dal titolo “I suoni ritrovati. Prospettive moderne sulla musica degli antichi” si inserisce nel progetto Comunicare l’antico. Conversazioni al Parco archeologico di Naxos, ideato e promosso dal Parco Archeologico di Naxos-Taormina e dal Festival Naxoslegge.
«La musica ha sempre svolto un ruolo sociale oltre che artistico – spiega Maria Grazia Vanaria, archeologa del Parco Archeologico di Naxos e Taormina – nella civiltà antiche accompagnava e scandiva i diversi momenti della vita pubblica e privata. Oggi ne resta testimonianza anche in tantissimi resti archeologici: dipinti tombali, sculture, vasi».
«Il nostro rapporto con la musica è figlio dell’antichità- sottolinea Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge e Nostos – Ed è in questa osmosi tra mondo classico e mondo moderno il senso del progetto “Comunicare l’Antico” che ormai da un anno Naxoslegge porta avanti insieme al Parco Archeologico di Naxos e Taormina».
Un viaggio indietro nel tempo alla riscoperta dei suoni perduti. «Nelle civiltà classiche la musica era onnipresente – spiega Massimo Raffa – non c’era occasione pubblica che non prevedesse qualche forma di esecuzione vocale o strumentale. Oggi purtroppo questo aspetto lo abbiamo recuperato solo in parte perché tutti i testi giunti fino ai nostri giorni sono privi della parte musicale. Ma quello nella musica è un viaggio che parte dai greci, sono loro che per primi hanno indagato il legame tra la melodia e anima».
«La musica a Roma è un riflesso della cultura greca – evidenzia Giuseppe Ramires – ed era un completamento dell’arte oratoria. Di fatto accompagnava tutte le occasioni pubbliche come si evince nei testi degli autori latini, come ad esempio in Ovidio che cita gli strumenti musicali utilizzati nel mondo classico». Un viaggio iniziato con la musica delle civiltà antiche e culminato con la musica moderna del maestro Giovanni Puliafito.
«Insieme con il professore Ramires abbiamo pensato di musicare i quattro libri dell’Eneide di Virgilio – spiega Giovanni Puliafito – Questo lavoro rappresenta il punto di incontro tra i testi classici e la musica che siamo abituati ad ascoltare oggi. Nel comporre la musica, immaginandola come colonna sonora del poema, ho cercato di trascrivere le emozioni e dalle passioni, gli amori e le battaglie raccontate da Virgilio con un linguaggio musicale moderno».
Gli incontri al Museo archeologico di Naxos proseguiranno anche nel mese di maggio. Si parte giovedì 3 maggio, alle 17, con presentazione del libro “Viaggio in Sicilia” di Marinella Fiume e Piero Romano per proseguire venerdì 18 maggio con la conversazione con il filologo Emanuele Lelli sul tema “La cultura popolare tra antico e moderno”.
Venerdì 25 maggio, alle 16, sarà invece proposta una visita guidata dei Santuari del Parco Archeologico di Naxos a cura dell’archeologa Maria Grazia Vanaria. A seguire presso il Museo archeologico di Naxos l’incontro dal titolo “Viaggio per immagini e parole sulle rotte del sacro” con il saggista Sandro Consolato e un appassionato di fotografia.