Taormina. I carabinieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo classe ’79 di Adrano, già conosciuto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di evasione, spendita di monete falsificate, truffa.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa, sviluppata dai carabinieri di S. Teresa, a seguito di una denuncia del parroco di quel Comune sporta lo scorso agosto presso quella Stazione. Il sacerdote denunciava di essere stato vittima di un raggiro da parte di un soggetto a lui di cui sconosceva l’identità. Il sacerdote, che si trovava in parrocchia, veniva avvicinato da un venditore ambulante che chiedeva di cambiare una somma di denaro in banconote con l’equivalente in monete. Dopo che il sacerdote rendeva il dovuto all’ignoto malfattore si rendeva conto che le banconote ricevute erano palesemente false.
I militari dell’Arma hanno acquisito le immagini di numerose telecamere di videosorveglianza poste nella zona e in tutto il comprensorio e hanno sentito numerosi testimoni in grado di riferire su quanto accaduto e in breve tempo riuscivano ad individuare nell’uomo di Adrano il responsabile del reato il quale, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, era evaso e aveva truffato il parroco di Santa Teresa. Espletate formalità di rito i militari hanno condotto l’arrestato presso la casa circondariale di Messina “Gazzi”.
Inoltre, sempre i militari della Stazione di S. Teresa, hanno tratto in arresto un cittadino italiano di S. Alessio, classe ’82, per evasione. I militari si trovavano in servizio di pattuglia e notavano un uomo che, uscito da un supermercato, vedendo i Cc, rientrava immediatamente all’interno.
L’atteggiamento insospettiva i due carabinieri a tal punto che gli operanti scesi dalla vettura decidevano di procedere a un controllo più accurato, lo rintracciavano all’interno dell’esercizio commerciale e procedevano ai controlli sul suo conto all’esito dei quali emergeva che l’uomo era evaso dagli arresti domiciliari cui era sottoposto e pertanto lo traevano in arresto per il reato di evasione.