Taormina. Anche i “cammini sacri” delle Riserve naturali “Isolabella” di Taormina e “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Aci Trezza, realizzati dal centro di ricerca Cutgana dell’Università di Catania, sono stati inseriti nella recente pubblicazione “Vie Sacre di Sicilia”. Un opuscolo finalizzato a valorizzare la rete siciliana dei “cammini sacri” nata nel 2014, un network tra tutti i cammini tematici sacri in Sicilia tra escursionismo e pellegrinaggio, promossa nell’ambito del progetto di eccellenza “Culto e cultura: itinerari di turismo religioso”. L’opuscolo è stato realizzato grazie all’assessorato regionale al Turismo e sarà presentato al quarto Meeting regionale “Cammini e Vie Sacre in Sicilia” in programma a Caccamo e Eremo San Felice da venerdì 17 a domenica 19 novembre. Nel dettaglio la Riserva naturale orientata “Isolabella” di Taormina è stata inserita nell’itinerario denominato “La greenway verso Madonna della Rocca” che prevede la visita della “Perla del Mediterraneo” e successivamente del Santuario Madonna della Rocca situata sul ripido monte che sovrasta il particolare centro turistico internazionale caratteristico per il paesaggio naturale, le bellezze marine ed i monumenti storici. La Riserva naturale integrale “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” di Aci Trezza, invece, è stata inserita nell’itinerario “Sulle orme degli anacoreti sull’Isola Lachea” grazie a cui i visitatori potranno ammirare, proprio sull’isolotto ciclopico, la particolare grotta che ha ospitato il Beato Rufino e l’Anacoreta Giovanni, eremiti cristiani del V e VII secolo. Un luogo meglio noto, non a caso, come la “Grotta dell’Eremita”. Il progetto dell’assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo ha lo scopo di sviluppare un efficiente sistema di accoglienza e di accesso dedicato al segmento del turismo religioso e di promuovere una rete regionale di itinerari culturale-religiosi finalizzati alla realizzazione di pacchetti turistici tematici al Cammino di Santiago de Compostela e alla Via Francigena. In questi ultimi anni, infatti, le esperienze personali di camminatori, di appassionati dei cammini, di comunità parrocchiali, di frati, di sacerdoti, di pellegrini di ritorno da Santiago e dalla Francigena hanno dato vita a percorsi tematici in diverse parti dell’isola. Esperienze aperte a tutti, dagli appassionati fino ai veterani, che permettono di riscoprire luoghi della Sicilia sconosciuti ai più dove natura, arte e tradizioni arricchiscono il percorso personale intrapreso lungo il cammino.
Isolabella, Taormina
L’Isolabella, considerata la “Perla del Mediterraneo” per l’alto valore paesaggistico, è stata dichiarata nel 1984 monumento di interesse storico-artistico di particolare pregio. Nel 1998 è stata elevata al rango di riserva naturale (rientra anche nei Siti di Interesse Comunitario). La riserva si estende per 10,49 ettari tra il Capo Sant’Andrea ed il Capo Taormina ed è caratterizzata dalla presenza della specie endemica Podarcis sicula medemi, lucertola dalla tipica colorazione rossa del ventre. Ricca anche l’avifauna rappresentata da uccelli marini (Gabbiano Reale, Gabbiano Corso, Martin Pescatore) e da quelli legati agli ambienti delle pareti rocciose (Falco pellegrino, Passero solitario, Rondone maggiore). Numerose anche le essenze endemiche di rilevante interesse scientifico come il Garofano rupicolo, il Cavolo biancastro, il Vedovino delle scogliere e il Limonium jonicum (esclusivo delle rocce marittime situate attorno all’isola e nel prospiciente Capo Taormina).
Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi, Aci Trezza
La riserva è stata istituita nel 1998 al fine di “conservare e tutelare la vegetazione algale e la fauna dei piani dal sopralitorale all’infralitorale, nonché al fine di salvaguardare la lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica, Taddei”. L’Isola Lachea, costituita prevalentemente da rocce basaltiche in più punti sormontate da argille pleistoceniche metamorfosate, è la più grande fra le Isole dei Ciclopi, ed è di origine vulcanica legata alle prime eruzioni sottomarine nel golfo di Acitrezza, risalenti a circa 500.000 anni fa. Secondo la leggenda l’origine è da imputare ai massi lanciati da Polifemo contro la nave di Ulisse-Nessuno. Oltre agli uccelli, presenti sia con specie stanziali che di passo, ed alla lucertola endemica Podarcis sicula ciclopica la fauna della riserva annovera numerosi invertebrati tra cui Isopodi, Diplopodi, Collemboli, Coleotteri, Imenotteri, Ortotteri e Lepidotteri, ed una ricca fauna e flora sommerse.