Catania. In una cornice da grandi occasioni, con la partecipata presenza di tanti Amici dell’Arte, si è celebrato al Marina Palace Hotel & Congress Hall il vernisage di Sarah Angelico, pittrice, scultrice, installatrice, scenografa, poeta, operatrice culturale : “Etna nelle quattro stagioni” – serie 2012 Arte Mondadori con opere di pittura e scultura e non solo… – mostra personale che affascina per le proposte come sempre dominate dall’incantevole desiderio di esprimersi con colori intensi e vigorosi nella pittura e con forme plastiche ordinate e volumetrie armoniose nella scultura, collocandosi istintivamente nel solco delle migliori tradizioni dell’arte figurativa siciliana. Al centro della sua arte c’è sempre la terra, i colori appassionati ed il sole della Sicilia, di cui l’Artista si nutre e trae linfa vitale e creativa, ma soprattutto la maestosa Etna che sin da tempi antichissimi è considerata il faro della Sicilia ed esercita un fascino straordinario, denso di magia e mistero: l’Etna, Madre generosa e temibile, è il soggetto privilegiato di molte sue opere, è l’insegna sotto la quale rivela i suoi sentimenti ancorati strettamente ai bagliori di luce e di fuoco dell’isola, e materializzati in una vasta gamma di tele a smalto e di sculture soprattutto in bronzo, densi di contenuti personali e sentimenti ancestrali che sono espressione di una creatività riservata al culto del paesaggio ed agli stati d’animo correlati.
Assai significativa, assieme ad opere con le quali qualche anno addietro l’Artista ha rappresentato la Sicilia al Parlamento Europeo di Bruxelles con una mostra dedicata all’Etna, la presenza di installazioni, in cui i segni non sono concepiti in funzione decorativa, bensì come rilievo dello spazio, definito nelle leggi fisiche e perciò come proiezione esterna del tempo. Per come ha scritto il critico d’arte Luigi Tallarico, curatore dell’Antologica dell’Artista ospitata qualche tempo addietro nella “Galleria d’arte moderna” delle Ciminiere di Catania, non possiamo non convenire che “nell’opera di Sarah Angelico agiscono all’unisono le istanze di tradizione e modernità (la prima, dal termine latino di traditio, ossia passaggio, non sosta; la seconda, dalla radice di modo, ossia di ora, di poco fa) , per cui le “due anime” del binomio trovano una singolarità di passato-presente, anche di struttura e bellezza, ragione e sentimento, dal momento che i rami dello stesso vecchio albero fioriscono in continuazione, conferendo al tronco vigore e bellezza”.