Taormina. “Un viaggio nella memoria per non dimenticare chi ha pagato con la sua vita il suo impegno civile e morale ma anche un monito forte alla politica italiana per far ripartire l’Italia di oggi e dare un futuro alle generazioni di lavoratori che attualmente sono alle prese con un impiego stagionale sempre più precario. E’ il senso della manifestazione sindacati confederali che hanno scelto di celebrare lo scorso Primo Maggio in Sicilia ricordando le 12 vittime dell’eccidio di Portella della Ginestra, la località siciliana dove il 1° maggio del 1947 gli uomini del bandito Salvatore Giuliano aprirono il fuoco contro i contadini che manifestavano per l’occupazione delle terre incolte detenute dal latifondisti”: a dichiararlo, Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl della provincia di Messina.
“All’appuntamento – continua D’Agostino – erano presenti i sindacati Cgil, Cisl e Uil e c’erano rappresentanze di lavoratori che in una occasione certamente simbolica hanno ribadito la necessità di ottenere maggiori garanzie per il proprio futuro ed intanto per il loro presente occupazionale. C’erano in particolare, con la Fisascat Cisl, i lavoratori del turismo con i cartelli con il seguente slogan: Lavoratori stagionali Taormina per la destagionalizzazione. Vogliamo il lavoro, non vogliamo elemosine ma dignità. Insieme a loro erano presenti il segretario generale regionale della Fisascat Cisl Sicilia, Mimma Calabrò, il segretario regionale aggiunto, Pancrazio Di Leo e lo stesso segretario generale della Fisascat Cisl Messina, Salvatore D’Agostino.
“La richiesta che viene rivolta e ribadita al Governo – prosegue ancora D’Agostino – è quella non soltanto di procedere al più presto ad una revisione della Naspi ma ancor prima di attivarsi affinché nei territori come quello del primo polo turistico siciliano si possa creare le condizioni per ampliare il periodo in cui si fa turismo e di conseguenza i mesi in cui i lavoratori possono trovare impiego. Al momento la stagione turistica si è assottigliata e va da Pasqua, se non addirittura anche dopo, sino alla fine di ottobre,ed in diversi casi le strutture ricettive licenziano i lavoratori anche prima e cioè già al 30 settembre. Una situazione insostenibile che stride con le necessità delle famiglie che vivono di turismo e che, di riflesso, incontrano poi enormi difficoltà nei mesi invernali. Per questo la Fisascat Cisl ha lanciato già da tempo proposte come il Patto d’Area per il Turismo e per la Destagionalizzazione, in grado di regolamentare in modo migliore e più funzionale l’impiego dei tanti lavoratori che vivono di turismo. Nella zona jonica sono oltre 10mila i lavoratori impiegati, tra settore alberghiero e commercio, in questo ambito. E adesso la battaglia per la destagionalizzazione riparte con ulteriore slancio, da Portella della Ginestra verso nuove ed ulteriori iniziative in ambito locale, regionale e nazionale”.