Taormina. Ad aprire le danze del corposo cartellone di appuntamenti messo in campo dall’Amministrazione Comunale taorminese per le festività natalizie tocca ad Ottavio Marino, talentuoso fotografo calabrese che mercoledì 7 dicembre, alle ore 18:00, aprirà i battenti della “Sala Colonna” del Palazzo Duchi di S. Stefano con la sua attesissima personale dal taglio dichiaratamente caravaggesco. Ideato ed organizzato dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina” nell’ambito del progetto “SPAZIO al SUD”, vetrina delle eccellenze del Meridione d’Italia sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, l’evento di grande raffinatezza e intenso spessore artistico sigilla, ancora una volta, la proficua sinergia culturale tra l’associazione taorminese presieduta da MariaTeresa Papale e la Fondazione Mazzullo del presidente Alfio Auteri, sempre disponibile ad ospitare nelle sale del magnifico palazzo trecentesco manifestazioni di forte rilievo. E che la personale taorminese di Marino sia un evento di alta caratura lo testimoniano non solo il successo delle sue mostre – come quella nel coinvolgente scenario delle cripte della Cattedrale di Mormanno – e le moltissime pubblicazioni delle sue opere sui più diffusi e prestigiosi magazines e portali web italiani e stranieri – tra cui Panorama, Sky Arte, Rai Arte, Artemagazine, Shakespeare Magazine UK e, recentemente, il francese “L’Oeil de la photographie” – ma anche il fatto di far parte di quella élite di 30 “Golden Photographer” italiani, selezionati tra ben 150.000 partecipanti, del progetto “PhotoVogue” di Vogue Italia dedicato alla scoperta dei nuovi talenti della fotografia mondiale. Un talento poliedrico che dalla progettazioni architettoniche, figlie di una laurea in architettura, passando per il teatro, per cui scrive e cura la regia di alcuni spettacoli, arriva alla cura di oltre quaranta progetti culturali, ma che ha il suo zenit, riconosciuto e oramai ufficializzato, nella fotografia. Perché Ottavio Marino è un “affabulatore per immagini”, un “poeta” che al posto delle parole vergate nero su bianco usa l’obiettivo della macchina fotografica per bloccare, poi, su tela, frame di una storia, attimi di una vita. E rievocando attraverso essi il “pantheon” dei propri amori letterari e pittorici rende loro struggente omaggio. “Reo-confesso”, Ottavio Marino rivendica orgogliosamente l’appellativo di “Ladro di luce”, perché è proprio attraverso l’uso sapiente della luce – e dell’ombra che la custodisce – che le opere di Marino, colpendo lo sguardo dello spettatore, arrivano al suo cuore. E non c’è trucco e non c’è inganno, signori: nessun Photoshop, bensì un’attenta, accurata predisposizione della luce meticolosamente calibrata al momento stesso dello scatto in funzione dell’effetto finale. In un gioco di ombre e luci che dà vita ad una sorta di pulviscolo danzante nell’aria, a cromie potenti e rarefatte, a sciabolate di luce e delicati chiarori, a perfette fughe prospettiche e inquietanti focalizzazioni di visioni ravvicinate, Marino, consapevolmente, sottolinea ed amplifica sentimenti ed emozioni suscitati da personaggi della letteratura, dell’arte, della storia della Chiesa. Grazie alla valentia del suo obiettivo fotografico – reso sofisticato “wormhole” d’arte – facciamo così un viaggio a ritroso nello spazio/tempo, ritrovandoci muti spettatori della tragedia di “Romeo & Juliet” e delle solitudini di Hopper; assistiamo impotenti e turbati al “Martirio di S. Lucia” ed alla “Deposizione”, ammiriamo il “Ritratto di Rembrandt”, mentre Emily Dickinson legge alla finestra. La personale di Ottavio Marino, comprendente oltre una ventina di foto stampate quasi tutte su tela purissima e tratte dai vari progetti fotografici dell’artista, voluta e sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, sfoggia il patrocinio di partners di rilievo quali l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Identità Siciliana, il Comune di Taormina, la Fondazione Mazzullo, Taormina Arte, il Club per Unesco di Taormina, Valli d’Alcantara e d’Agrò, il Gais Hotels Group, e l’associazione culturale calabrese “Piazza Dalì”. La mostra, che chiuderà i battenti domenica 8 gennaio, ha orario giornaliero 10:00/13:00 e 17:00/ 20:00, ed è free-entrance.