Che cosa avviene quando, in certi momenti della vita, i conti non tornano? Come si fa fronte all’insoddisfazione, all’inquietudine e all’amarezza che invadono il cuore, quando la vita di coppia è pacifica ma lontana dalle attese, quando il lavoro c’è ma non dà le soddisfazioni per le quali ci siamo impegnati a fondo, quando la vita sembra avara, grigia e, tutto sommato, noiosa? La protagonista del romanzo (scritto da Manuela Stefani) “Cenere di Mandorlo”, Victoria Lo Presti, geologa americana, è una donna alle soglie dei quarant’anni e ha tutto per essere serena: bella, brillante, amante della moda italiana e della cucina mediterranea, ha un compagno che l’adora, una salda cultura scientifica, una docenza all’università, amici cari intorno e un’esistenza tranquilla in un villaggio residenziale sul lago Erie, in Ohio (Usa). Eppure, per quanti sforzi faccia di darvi valore, ciò che ha non le basta. L’occasione di svolta arriva quando viene chiamata a sostituire un collega, a bordo di una nave oceanografica in Italia, dove i vulcani sottomarini sono entrati in attività e minacciano di generare un maremoto. L’esplorazione scientifica diventa così sinonimo di un viaggio interiore, nel quale si fondono presente e memoria. La vicenda si sviluppa accostando a quella di Vicky le storie di numerose coppie di persone legate a lei e mostrando come ciascuna si sia trovata davanti a dilemmi equivalenti e li abbia affrontati, chi pagando il prezzo della scelta e chi cercando scorciatoie, evitando costose rivoluzioni. Sfilano così i personaggi del passato: le donne della famiglia siciliana di cui la protagonista è erede: la mitica bisnonna Venera, la divertente nonna Victoria, la madre Violeta, una stirpe di signore focose e seducenti che hanno sempre saputo tenersi stretti i loro uomini e non farsi mancare il necessario né il superfluo); ed ecco invece l’amica Melissa e suo marito Jim, la divorziata Amanda, figure del presento. Nemmeno gli uomini, d’altra parte, possono eludere la questione e l’incontro con i vulcanologi italiani, in particolare Leone Monti, estroso geologo di Catania, e Ugo Scotto Capuano, capo dell’Osservatorio Vesuviano di Napoli, scontroso, tagliente e gratuitamente arrogante, lo conferma: anch’essi hanno dei segreti, scomode prese di coscienza alle spalle e lunghi salti da affrontare per superare le proprie paure. Attraverso la riflessione e i ricordi, attraverso il confronto e la sperimentazione di una vita diversa, quella che le sembrava di aver sempre sognato (il vulcano Etna, in Sicilia, entra in eruzione e una colata di lava sta per raggiungere Nicolosi, dove la popolazione terrorizzata teme di perdere le proprie case, il lavoro e addirittura la vita), in una girandola di emozioni e suggestioni, davanti ai più suggestivi paesaggi del Mediterraneo, Vicky risale dentro se stessa fino alle radici profonde del suo malessere. La cosa più facile e più difficile da capire per ogni essere umano si svela in tutta la sua semplicità: nulla al di fuori di lei stessa placherà la sua ansia, riempirà i vuoti, renderà positivo ciò che è negativo. La strada per la serenità e la pienezza è nascosta dentro di lei e sta solo a lei trovarla.