Taormina. Un Caffè “nero”. Forte e “bollente” come si conviene alla fine di un sostanzioso banchetto! Così, dopo ben 13 autori e 17 libri, è all’insegna del total noir che il Caffè Letterario di SPAZIO al SUD, condotto dalla giornalista Milena Privitera, chiude il sipario sull’edizione 2015 presentando sabato 5 dicembre alle ore 17:30, nella sala “Naumachie” dell’Hotel Isabella, il romanzo di Paolo Sidoti “Pietra Lavica” (Algra Editore. 2014). Un Caffè “nero” dal forte aroma “made in Sicily”, declinato in più sensi. Nero. Come il basalto figlio della lava raffreddata che, trasformato in strade ed edifici, diviene la caratteristica urbanistica del centro storico di Catania, città sette volte distrutta da eruzioni e terremoti e sette volte ricostruita con lo stesso materiale che l’aveva ricoperta e devastata, protagonista e suggestiva location del romanzo. Nero. Come il thriller coinvolgente che ne costituisce la trave portante e che si va snocciolando, con colpi di scena, omicidi, inseguimenti e killers spietati, tra piazze, castelli ed ombre dei suoi splendidi palazzi barocchi. Nero. Come l’alone di morte che aleggia sul misterioso “ordine sacro” che, da secoli, è invisibile e pericoloso burattinaio della città etnea. Al centro dell’intricata vicenda, ricca di suspense e di rimandi esoterici, è il giornalista Giuseppe Nicotra rientrato a Catania per assistere alla conferenza stampa sulle manifestazioni belliniane. A lui l’amico e collega Carlo confida la spiazzante scoperta fatta – un vero e proprio scoop pronto per essere divulgato – che Bellini sarebbe stato in realtà avvelenato; a lui rimangono i preziosi documenti di Carlo con il disegno della lastra tombale di un “Cavaliere del Santo Sepolcro dell’Ordine del Nodo”. Lo stesso disegno criptico che si trova inciso sullo scrigno riaffiorato, casualmente, dalla mole di strati edificati nel tempo che il crollo appena avvenuto della pavimentazione di Piazza Stesicoro ha riportato alla luce. Ma Carlo viene ucciso e se Giuseppe diviene per gli inquirenti il maggiore indiziato, per “altri” è un bersaglio da eliminare. Aiutato dalla bella archeologa Lucia Consoli, Giuseppe per dimostrare la propria innocenza si troverà così a muoversi velocemente, al contempo cacciatore e preda, tra le vie ed i monumenti catanesi, ripercorrendo diciotto secoli di storia, dal 1191 – quando Riccardo Cuor di Leone era giunto a Catania – ad oggi per dipanare gli enigmi, “scolpiti sulla Pietra che sigillano la Celeste Reliquia”, antico segreto dimenticato. Intrecciando fantasia ad evidenze storico-archeologiche, suggestioni esoteriche a vecchi dubbi di avvelenamenti eccellenti, il racconto si dipana in una manciata di giorni tra flash-back di un millenario passato e le più attuali teorie di frontiera della fisica quantistica d’avanguardia. Con un Sidoti che, con consumata perizia, rende omaggio alla città di Sant’Agata ed alla Sacra Dottrina di un tempo ripercorrendo la Via della Sapienza attraverso forme e segni di fede, mischiando misticismo, simbolismo e numerologia, generi e stilemi, tenendo sempre alto il climax, senza, con ciò, tralasciare i palpiti delle attrazioni fisiche, dei coinvolgimenti sentimentali, delle introspezioni psicologiche dei personaggi. Un gioco di incastri e disvelamenti coinvolgenti, dove la “bellezza della pietra scolpita si pone come una continua e silenziosa preghiera verso il Cielo” e “la Storia esce dal buio verso la Luce per insegnarci ancora qualcosa“, raccontati con uno stile asciutto ed un ritmo veloce e trascinante. Recentemente presentato con successo nello spazio riservato alla città etnea all’Expo di Milano, “Pietra Lavica” oltre al suo avvincente aspetto romanzesco ha tra l’altro il pregio – basato com’è su di un’attenta ed attendibile ricerca storica a prova di verifica – di costituire una vera miniera di informazioni su vicende e fatti realmente accaduti e non da tutti conosciuti. Motivo in più per essere in tasca di chi, visitando Catania, volesse avere una conoscenza “diversamente articolata” della città etnea. Paolo Sidoti al suo debutto, vincente, nel campo della letteratura si conferma così come un artista poliedrico, rientrato a Catania dopo un lungo pellegrinaggio culturale tra Parigi, Milano e Roma che lo ha visto spaziare dal mimo al teatro, alla danza contemporanea, dalla sceneggiature di video-clip e documentari alla regia di cortometraggi. Anche la presentazione del libro di Paolo Sidoti, pubblicato dalle Edizioni Algra – giovane e capace realtà imprenditoriale siciliana nel rarefatto e difficile panorama dell’editoria indipendente – è stata organizzata dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, presieduta dalla giornalista MariaTeresa Papale, e sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, con il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Club Unesco Taormina, Valli d’Alcantara e d’Agrò, la partnership di servizio del “Gais Hotels Group” e la collaborazione dell’associazione culturale calabrese “Piazza Dalì”.