Giardini. Mentre una consistente quantità di pioggia e fango invadeva la cittadina giardinese, una bufera politica si abbatteva sul vice sindaco e assessore alle Politiche Energetiche Alternative, Carmelo Giardina. Nella notte antecedente l’inaspettato fenomeno della bomba d’acqua, sui muri del paese, venivano affissi manifesti a firma del gruppo politico “Giardini Naxos Bene Comune“, che rappresenta la minoranza in Consiglio comunale in cui, a caratteri cubitali, si leggono scritte contro l’Amministrazione e Giardina. Le ragioni della richiesta, sono presto spiegate, e si riferiscono all’attuazione del sistema “Dibawatt”, sponsorizzato nelle settimane scorse dall’Amministrazione comunale. Sul manifesto, infatti, sono riportate sia il comunicato del vicesindaco Giardina e sia l’atto amministrativo che smentirebbe quelli che, a dire degli scriventi, sarebbero falsi proclami. A far scattare la polemica le dichiarazioni del vicesindaco Giardina, che lo scorso 13 luglio, attraverso un comunicato stampa, aveva annunciato la scelta dell’Amministrazione Comunale di Giardini Naxos di ricorrere al sistema Dibawatt, per il risparmio della pubblica illuminazione senza dover investire alcuna somma di denaro pubblico, testo fotografato nel manifesto in cui si legge: “Il sistema Dibawatt, in corso di installazione non costa nulla all’Amministrazione, infatti l’impresa titolare dell’intervento, affronta direttamente l’investimento della fornitura e montaggio sull’impianto esistente di particolari alimentatori elettronici e lampade di nuova generazione che producono un risparmio di oltre il 65% rispetto al vecchio impianto. Il sistema agisce nella diminuzione dei consumi su più fronti, evitando sprechi di energia elettrica e migliorando la resa illuminotecnica nelle zone interessate.” Accanto alle dichiarazioni di Giardina, la determina dirigenziale n. 477 che invece prevederebbe un consistente impegno di spesa. “A quanto pare – evidenziano i firmatari del manifesto – dunque non è così. Il sistema Dibawatt ha un costo e pure salato poiché l’intera operazione di risparmio costerà in realtà alla comunità di Giardini 427 mila 107 euro e qualche centesimo”. Da qui la richiesta di dimissioni.
Francesca Gullotta