“Le cose non vanno mai come ci aspettiamo che vadano”
“E’ vero, panta rei, tutto scorre, muta, si trasforma, assume contorni che non avremmo mai potuto immaginare, sognare o dipingere sull’orizzonte incerto del futuro”
“E allora che fare? Lasciare che il tempo ci passi sopra, che disperda i nostri progetti, spenga i nostri sogni, soffochi le nostre speranze costringendoci nell’inerzia…”
“Trahit sua quemque volumptas, ognuno è attratto da ciò che gli piace, ognuno col suo obiettivo, con la sua china da scalare, con un preciso ideale da difendere, cercare di riprendere in mano le fila del tempo, scuoterle, cavalcarle non lasciando che ci passino sopra, ecco cosa fare”
Ho immaginato pressappoco così il dialogo con la mia coscienza se avesse potuto avere una sua trasposizione materiale, io e lei, alla luce soffusa della mia stanza da letto. Come ho avuto modo di scrivere, la decisione che ho assunto in queste ore non è stata delle più lievi, avrei potuto dare ascolto alla voce della delusione che mi incitava a “farmi gli affari miei”, a dare il mio scarso contributo nell’ombra tenue di una stanzetta grande appena pochi metri quadrati. Ma se l’avessi fatto non avrei avuto più titolo a criticare chi si lamenta spesso di come vanno le cose in questa città ma non si mette mai in gioco per cercare di spingere oltre gli steccati della lagna sterile e improduttiva il proprio apporto. Io ho deciso di metterci la faccia, in maniera umile, senza pretendere di detenere presunte verità oggettive e universali e senza avere la presunzione di credermi il migliore in assoluto. Voglio che siano le mie idee, i miei impegni concreti a parlare per me e nient’altro. Giardini Naxos è un paese che ha bisogno di tante risposte, a me piacerebbe darne alcune. Mi piacerebbe dare risposte alla disperazione di tutti quei commercianti che in questi 5 anni di pessima amministrazione si sono visti stringere un cappio intorno al collo da aliquote per le tasse locali schizzate al massimo; mi piacerebbe dare risposte alle mamme e i padri dei bambini che frequentano le scuole di Calcarone e che aspettano da anni una palestra moderna e funzionale per permettere ai propri figli di svolgere in maniera dignitosa l’educazione fisica; Mi piacerebbe dare risposte ai residenti di Via della Seta ed alla cittadinanza in genere che aspettano una piscina comunale dal lontano 2011 e si potrebbe continuare all’infinito. Quando ho deciso di sciogliere la riserva nei confronti dell’arch. Sebastiano Cavallaro che mi ha chiesto la disponibilità per far parte della sua squadra di governo avevo ben chiari in mente gli obiettivi che avrei dovuto perseguire. Primo fra tutti quello per la trasparenza dell’azione amministrativa che in questi 5 anni è stata carente sotto tutti i punti di vista per voler utilizzare un eufemismo. Approntare un sistema di video-riprese in streaming del Consiglio Comunale ed adottare la “Carta di Avviso Pubblico, codice etico per la buona politica”, presentata all’interno della manifestazione Contromafie, costituiscono impegni concreti che sottoscrivo. Riavvicinare il mondo dei giovani alla gestione della “Res Publica” tramite il ripristino di un organo fondamentale come la Consulta Giovanile dotandolo di un bilancio dignitoso e collegandone in maniera più stretta i lavori con quelli del Civico Consesso rappresenta un’altra delle mie linee guida. L’impegno in favore del mondo dell’istruzione non verrà mai meno. Ascoltare la voce della scuola e dei suoi attori, alunni, genitori e insegnanti, riqualificare le infrastrutture scolastiche rendendole un luogo dignitoso dove formarsi e crescere, tutto ciò costituisce un bisogno essenziale. Le scuole non si migliorano presidiandole mi verrebbe da dire. La politica non dovrebbe mai dimenticare che le scuole rappresentano il terreno più fertile dove seminare per costruire il futuro. Infine mi piacerebbe poter parlare di bilancio partecipato sul modello Porto Alegre, di bottom-up approach e di tutto ciò inerisca direttamente alla voce del verbo “partecipare”, ci hanno colpevolmente inoculato un disgusto latente per tutto ciò che afferisce alla politica ma essa è invece l’attività più bella e necessaria che esista, sono le persone che la popolano a rovinarne l’immagine. Vorrei concludere affermando che rinunciare a vedere, distogliere lo sguardo, ridimensionando lo spazio intorno, ci fa diventare succubi della presuntuosa smania altrui di esibirsi, ci rende preda di chi, vestito di ipocrisia e vanità, si insinua furtivo, vorace di tutto.
Giuseppe Leotta
“Per perseguire fini giusti occorrono mezzi giusti”, ci sono momenti nella nostra vita in cui sentiamo l’esigenza di fermarci a riflettere, dare il giusto peso alle parole, calibrare le nostre azioni, orientarne il verso nella direzione che ci indica il nostro cuore, senza voltarsi indietro, senza esitare sul ciglio di un dirupo per quanto profondo ci possa apparire, ci sono momenti in cui si deve prendere la rincorsa e spiccare il salto, senza riserve. E’ con sincera onestà che vi confesso, quasi sommessamente, che avevo immaginato questa campagna elettorale in maniera diversa, più lineare, più trasparente, un percorso in linea retta. Quello che mi sono ritrovato a seguire è stato invece un sentiero tortuoso, pieno di insidie, mi ha fatto sperare, poi mi ha fatto piangere lacrime amare, mi ha fatto sentire in bocca il sapore del fiele e infine mi ha fatto entusiasmare di nuovo perché ogni fine è in realtà un nuovo inizio, perché la vita non è altro che ciclicità, incessante susseguirsi delle stagioni. La mia famiglia mi ha sempre insegnato che nella vita non bisogna voltarsi mai, i problemi, le ingiustizie, i soprusi dobbiamo guardarli dritti negli occhi, affrontarli di petto, con determinazione. Il diritto di dissentire, il diritto di esprimere a pieni polmoni il proprio pensiero, il diritto di concorrere alla buona amministrazione del proprio paese, il diritto alla trasparenza… I diritti dobbiamo tenerceli stretti per evitare che ci sfuggano dalle dita, come tanti granelli di sabbia. La decisione che mi appresto ad assumere, seppur confortato dall’opinione degli affetti più cari, non è delle più lievi. Non mi è ignaro quanto sia difficile interpretare correttamente il significato del verbo “rappresentare”. Molti non capiscono o fanno finta di non capire che rimettersi al giudizio dei propri concittadini nell’ambizione di essere chiamati a gestire la cosa pubblica non significa ricordarsi dell’esistenza delle persone tre mesi ogni 5 anni, non significa tentare di prenderle in giro con frasi elaborate, auliche ma vuote nel loro contenuto. Rappresentare significa farsi carico di ogni singola storia personale di coloro che decidono di accordarti il loro consenso, ascoltare i loro problemi, verificare periodicamente le loro esigenze, prestare sempre l’orecchio a ogni loro consiglio o critica legittima. Non è su un pezzo di carta con su scritto un nome e tracciata una croce bensì sul consenso che si basa il concetto della rappresentanza democratica. Ho deciso di assumere un ruolo attivo nella squadra di governo del candidato sindaco Sebastiano Cavallaro come assessore designato per dare un senso alla mia attività politica dell’ultimo anno e mezzo, per dare risposte concrete a tutte le persone che in queste ore hanno dimostrato di credere in me e mi hanno confortato nell’assumere questa decisione, è anche per non deludere loro che ho accettato questa sfida impegnativa. Non ho la presunzione di affermare di avere la ricetta per ogni problema, di essere il migliore o di possedere verità oggettive, non sono esente da errori, ne ho commessi tanti nella mia vita, in questo sta la nostra umanità, la libertà di poter commettere i miei errori è ciò che ho sempre chiesto. La libertà di sbagliare ma con la propria testa ed ascoltando il proprio cuore, non c’è nient’altro che possiamo fare. E’ legittimo che vi chiediate perché Sebastiano Cavallaro, perché “Adesso si può”. Ho scelto Sebastiano Cavallaro e la sua aggregazione per la dimensione umana che mi hanno saputo trasmettere. Sebi non è perfetto, anche lui avrà commesso i suoi errori come tutti, ma ha avuto l’umiltà di ammettere di aver sbagliato come ad esempio quando si dimise da assessore perché capì l’impossibilità di governare e amministrare con certi personaggi e certi metodi di fare politica. Per la sua umanità dunque, ma anche per la sua flessibilità, per la sua pazienza nel sopportare tutti gli scossoni di questa campagna elettorale senza mai scomporsi, tenendo la barra dritta. Ho scelto “Adesso si può” anche per le persone che compongono questo gruppo, la dedizione e l’abnegazione per i propri ideali che caratterizza Fulvia Toscano, l’integerrima morale di Mario, la gentilezza e il coraggio materno di Katia, la sottile e mai banale ironia e simpatia di Mauro, l’incredibile disponibilità di Giuseppe Scalise, la determinazione di Marco e le qualità e lo spessore umano di tutti gli uomini e le donne che hanno scelto di aderire a questo progetto e che sarebbe troppo prolisso elencare in questa lettera. La qualità dell’offerta politica alla cui elaborazione ho avuto il piacere di contribuire è poi un elemento di non secondaria importanza. Se doveste premiare il nostro impegno desidero fin da subito assumere e sottoscrivere pubblicamente i seguenti impegni. Rinuncerò ad un terzo dello stipendio previsto per gli assessori utilizzando la somma risparmiata a fini di beneficienza o promozione sociale, ritengo che in tempi come questi la politica debba dare un segno di grande sobrietà avvicinando i compensi che gravitano attorno al proprio mondo a quelli del lavoratore medio, non siamo altro che operai della democrazia, non abbiamo nulla in più rispetto a chi col sudore della propria fronte contribuisce al progresso economico e sociale della nostra comunità. Lavorerò per ripristinare la Consulta Giovanile, potenziarne il budget e legare in maniera più stretta il suo operato a quello del Consiglio Comunale. Avvicinare i giovani alla politica, alla partecipazione, formare una nuova classe dirigente sono obiettivi che qualsiasi progetto lungimirante non può trascurare. Vorrei incominciare un processo educativo, formativo, costruito dal basso (bottom up approach) per introdurre elementi di bilancio partecipato nello statuto di Giardini Naxos sul modello Porto Alegre. La legalità sarà un concetto cardine della mia azione amministrativa. La legalità è un concetto comprensivo, si riflette soprattutto nelle piccole cose, nella paziente capacità di rispettare le poche ma indispensabili regole del convivere civile, si manifesta nell’esempio del buon amministratore che non deve mai venir meno. Adottare un codice etico per la buona politica costituisce una priorità da esitare nei primi 100 giorni dell’attività amministrativa, abbiamo una questione morale a Giardini Naxos cui dobbiamo rispondere con serietà e tempestività. Trasparenza nell’accesso agli atti e nel controllo dell’attività amministrativa per tutti i cittadini, è questa una parola d’ordine che non mancherà mai nel mio vocabolario politico. Mi piacerebbe infine occuparmi di scuola e d’istruzione. Non esiste alcun progetto politico serio che non sia basato su un sostrato culturale, su una visione organica della comunità, su un concetto forte d’identità, tutte queste cose non possono essere trasmesse se non attraverso istituzioni scolastiche che siano dotate delle infrastrutture necessarie, che abbiano un dialogo costante e diretto con l’amministrazione comunale. I problemi delle scuole, come affermò qualcuno, non si sistemano presidiandole. Le scuole vanno ascoltate, le scuole vanno finanziate, le scuole vanno connesse al tessuto sociale ed economico che ruota loro attorno. Mi piacerebbe lavorare per sviluppare progetti che vadano in questo senso. Per realizzare tutto questo tuttavia, consentitemi di chiedere a voi, voi che mi avete manifestato il vostro affetto e la vostra vicinanza, voi la cui opinione stimo sopra ogni cosa, voi che siete gli amici di sempre, di non lasciarmi solo. Ci sono certe battaglie, nella vita, che non possiamo combattere da soli perché di solitudine, a volte, si muore. Io non lo so se, come dicono, è già tutto scritto nel futuro di queste elezioni, io non so come sia stato scritto, io non lo so cosa viene dopo, so che voglio tenermi stretto ogni mio diritto, so che ogni attimo è diverso e questo voglio coglierlo prima che sfugga e diventi una delle tante occasioni perse, nelle pieghe del tempo. Cordialmente.
“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo,
Sono sempre i sogni a fare la realtà,
E sogna chi ti dice che non è così
E sogna chi non crede che sia tutto qui”
Giuseppe Leotta
(Messaggio politico elettorale) – (Committente Mario Roma)