Taormina. Finale di stagione inglorioso per il Taormina calcio di Eccellenza, che proprio nei mesi scorsi aveva festeggiato 50 anni dalla sua fondazione. La squadra del direttore sportivo Salvatore Puglisi, infatti, domenica 12 aprile non si è presentata alla partita contro l’Acireale in programma alle 16 al “Valerio Bacigalupo”. Nell’impianto di via Guglielmo Marconi erano presenti solo l’arbitro Fabrizio Arcidiacono della sezione di Acireale (accompagnato dagli assistenti Francesco Cacciola e Antonio Ferlito di Catania), il presidente dimissionario del Taormina, Pippo Gullotta, e i giocatori della formazione ospite, che dopo avere atteso 15’ dall’orario di inizio previsto per l’incontro, sono andati via. Nelle ultime due giornate, come si ricorderà, il tempo di attesa è di 15’ e non di 45’, come invece avviene per tutte le giornate precedenti. Ma come mai il team della “Perla dello Jonio” non si è fatto vivo per l’ultima gara della stagione? Diciamo subito che il club biancazzurro, già qualche settimana fa, era retrocesso matematicamente in Promozione e strada facendo aveva perso tanti “pezzi”. In uno degli ultimi incontri, tra l’altro, il Taormina si era presentato con appena 12 uomini (molti dei quali Juniores), segno di un giocattolo che ormai da tempo si era rotto. Ieri, però, la squadra della capitale siciliana del turismo ha dato forfeit su indicazione della stessa dirigenza, condannata dalla Figc a pagare ai “cugini” del Giardini la somma di circa 8.000 euro come premio di preparazione per l’utilizzo di tre giovani giocatori cresciuti nella società consorella. In caso di mancato pagamento, infatti, l’ispettore della Federazione non avrebbe permesso al Taormina di scendere in campo. I vertici del sodalizio biancazzurro, sapendo già che non avrebbero pagato questo debito, hanno preferito dare un giorno di “vacanza” anticipata ai giocatori, che ieri, quindi, sono rimasti a casa. La figuraccia di ieri è solo la goccia che fa traboccare il vaso e che chiude una stagione in cui la società jonica deve recitare il mea culpa per tutti gli sbagli commessi. Nello scorso mese di dicembre, infatti, il tecnico Saro De Cento si era dimesso in contestazione con la società per il mancato arrivo di giocatori di categoria. Al posto di De Cento era arrivato mister Ezio Raciti che si era impegnato a portare in riva allo Jonio numerosi giocatori, ma anche stavolta i dirigenti hanno fatto la “frittata” inviando in ritardo, rispetto alla scadenza dei termini previsti, le varie richieste di tesseramento alla Federazione sicula. Nel frattempo la squadra Juniores, dopo 4 rinunce, veniva radiata dal campionato di categoria, mentre il presidente Pippo Gullotta si dimetteva dall’importante carica rimanendo comunque nella dirigenza. “Sono amareggiato – ha spiegato ieri Gullotta – per tutto quello che ho visto quest’anno in questa società. Chiudiamo la stagione con una figuraccia che la città di Taormina, probabilmente, non ha mai fatto. Io sono sceso qui allo stadio, nelle mie vesti di semplice dirigente, ad accogliere e salutare gli amici dell’Acireale. Mi avrebbe fatto piacere se qui con me, oggi, ci fosse stato anche il direttore sportivo Salvatore Puglisi, che quest’anno è stato il punto di riferimento per l’intera società del Taormina, sia perché ha allestito la squadra e sia perché ha pensato all’intera organizzazione sotto tutti i punti di vista. Comunque sia, siamo retrocessi in Promozione e adesso non so che fine farà questo club. Tra le ipotesi c’è anche quella che l’Asd Taormina potrebbe anche non iscriversi più al campionato e quindi scomparire definitivamente dopo 50 anni. Ho l’amarezza nel cuore per quanto successo anche perché io sono un grande tifoso di questa squadra e in questi anni ho messo tante volte le mani in tasca per cercare di tenere alto il nome di Taormina”.