Giardini.
Abbiamo intervistato il presidente dell’Associazione Anfitrite di Giardini, Mario Roma, sulla questione relativa al sistema di accoglienza dei diportisti nella Baia di Taormina. Da quanto è emerso, si deduce che l’Associazione Anfitrite auspica la realizzazione del porto turistico di Giardini e di un “marine” a Villagonia.“L’associazione Anfitrite, che agisce di concerto con l’Osservatorio per le politiche turistiche del mediterraneo che ha sede a Palermo, riconosce che l’infrastrutturazione per il diporto nautico è sempre più un’esigenza sociale e un’importante occasione di sviluppo socio-economico del territorio. Il gradimento dell’andar per mare apre ad un’offerta di nuovi servizi connessi tra cui il noleggio ed il charter. Ciò interessa anche le imbarcazioni di grandi dimensioni, i cosiddetti super-yacht. Ne consegue che l’attività contribuisce alla crescita occupazionale ed all’aumento dell’economia del territorio”.
Come si può superare l’attuale situazione della definizione del porto di Giardini?
“Intanto dobbiamo considerare che il porto di Giardini è stato inserito nel Piano di sviluppo della nautica da diporto della Regione Siciliana, nella considerazione che il porto turistico non è il punto di arrivo del diportista nautico, né il parcheggio della sua imbarcazione, ma un’ulteriore porta di accesso al sistema turistico siciliano. Noi condividiamo in pieno la strategia dell’assessorato regionale al Turismo che fa del porto turistico un punto di partenza di possibili itinerari di fruizione dell’offerta turistica anche per i territori retrostanti la costa. Esaurienti a tal proposito gli interventi dell’arch. Mariella Antinoro (dirigente del Servizio di portualità turistica dell’assessorato regionale) che ha sempre posto all’evidenza la diversa prospettiva offerta che consente di ammirare i paesaggi proprio dal mare andando al di là dei monti, la risorsa mare è considerata un continuum con la risorsa natura-cultura. Interverremo conseguentemente presso le autorità politiche per il superamento responsabile dell’iter burocratico affinché si consideri l’interesse collettivo preminente rispetto al resto”.
I seminari di Francavilla e Antillo quale scopo hanno avuto?
“Approfitto intanto per ringraziare i sindaci e le rispettive Amministrazioni comunali per aver accolto l’invito. Si è voluto coinvolgere i Comuni dell’interno perché essi saranno inseriti negli itinerari che terranno conto delle nuove richieste del turista e del viaggiatore in genere. A questi due seminari ne seguiranno altri due, uno a Roccalumera con lo stesso tema e l’altro a Giardini”.
Come intende sostenere l’infrastruttura di Villagonia?
“Sostenendo innanzi tutto l’attività dell’Amministrazione comunale di Taormina impegnata nella realizzazione della struttura leggera in maniera consona alla conformazione del territorio. I marine, se ben situati e ben fatti, creano un positivo impatto sociale e un investimento economico. Ovviamente per tutte le nuove infrastrutture, cioè non solo quelle portuali, occorre prima di tutto considerare il rispetto dell’ambiente, poiché il mare e le coste sono ad altissima sensibilità ambientale. Ecco perché noi siamo sostenitori delle infrastrutture portuali nei limiti consentiti e senza desideri di speculazioni”.
L’Associazione Anfitrite come si colloca nell’agone politico di Giardini?
“L’attività dell’associazione si inquadra nel progetto più ampio presentato a suo tempo dal dott. Salvatore Muscolino da me condiviso. La condivisione è nei contenuti, nei metodi e nei sistemi proposti per il raggiungimento degli obiettivi. La determinazione e la volontà espresse più di una volta da Salvatore Muscolino è pari alla mia; entrambi abbiamo tanto a cuore le sorti di questo splendido territorio in cui viviamo, tanto da dedicare ogni nostra risorsa. Inoltre, il nostro gruppo ha sin dall’inizio affidato alla competenza, all’esperienza internazionale ed alle intuizioni del dott. Agostino Porretto la ricerca delle soluzioni possibili e realizzabili. La città di Giardini dovrà trovare nel sistema turistico la posizione che merita per non disperdere nel nulla il patrimonio che la natura le ha regalato”.
Mauro Romano