Taormina. Il disagio che sta vivendo il personale della Regione Siciliana impiegato nel Teatro Antico di Taormina sta tutto in un gesto che racconta all’agenzia Ansa uno dei dipendenti dopo la promessa di anonimato per via della circolare della Ragioneria generale che vieta ai regionali di parlare con la stampa per non incorrere in provvedimenti disciplinari: “Dopo la visita al Teatro Antico i turisti francesi – spiega il dipendente – uscendo ci gettano il biglietto in faccia”. Come sta accadendo in altri siti culturali in Sicilia, il Teatro di Taormina soffre per la carenza di fondi. “Le toilette sono impraticabili, non ci sono soldi neppure per comprare la carta igienica”, dice all’Ansa un dipendente, da oltre vent’anni in organico alla Regione. Anche loro, come altri 2.000 regionali, sono scesi in piazza a Palermo contro il Governo Crocetta. Riferiscono di “un Teatro Antico in abbandono, dove le pulizie si fanno una volta al giorno e per un’ora, nonostante l’importanza del sito archeologico”. “Eppure – spiega il personale all’Ansa – in questo periodo di bassa stagione in media contiamo 500 visitatori, ognuno dei quali paga 8 euro per entrare”. Gran parte dell’incasso va alla Regione, un terzo al Comune. “Ma al Teatro di Taormina ritornano le briciole”, raccontano. Secondo il personale dalla Regione, nelle ultime settimane, sarebbero arrivati appena 500 euro. “Stiamo parlando del sito culturale che attrae più turisti in assoluto in Sicilia – aggiungono i dipendenti all’agenzia Ansa – l’anno scorso c’è stato un afflusso di 800.000 persone, più le migliaia di visitatori non paganti per vari motivi. Il Teatro potrebbe essere gestito con le risorse che incassa, invece questi soldi servono a mantenere in vita 2-3 siti culturali che non producono incassi e dove il personale fa ben poco, non essendoci praticamente attività. La Regione si preoccupa del Teatro Antico solo quando ci sono gli spettacoli, poi è totalmente abbandonato e di fronte alle nostre richieste ci rispondono: Fate la colletta e comprate quello che vi serve”.