Taormina. Dai consiglieri comunali di opposizione Giuseppe Composto, Eugenio Raneri, Nunzio Corvaia e Fabio D’Urso, riceviamo e pubblichiamo: “I consiglieri comunali del Gruppo Consiliare Insieme Si Può ritengono singolare il concetto che i consiglieri comunali tutti della maggioranza targata Giardina e per essa i capigruppo Abbate Salvatore, Carella Gaetano, Brocato Salvatore e Valentino Carmelo mostrano di avere della democrazia consiliare, attraverso la cosiddetta interpretazione creativa del Regolamento del Consiglio comunale. Si mette sinteticamente in evidenza che l’art. 42 del Regolamento recita: È facoltà dei consiglieri comunali chiedere nel corso della seduta il pronunciamento del Consiglio in uno specifico argomento, anche se non iscritto all’ordine del giorno, la richiesta comporta l’adozione di un voto deliberativo, definito ordine del giorno urgente, è ammissibile solamente se trattasi di argomento urgente e di grande rilevanza, proposto da un consigliere comunale. Di seguito se ne riporta l’oggetto del contendere. Atto di censura nei confronti del vicepresidente del Consiglio comunale a seguito delle dichiarazioni rese in Consiglio comunale e richiesta dati disaggregati riguardanti le entrate tributarie comunali. I fatti si riferivano alla seduta del Consiglio comunale del 9 gennaio 2014, nella quale il vicepresidente del Consiglio, Vittorio Sabato, nel corso del suo intervento, riguardante l’evento della caduta della cenere lavica nel territorio taorminese, e per come si evince in modo inconfutabile anche dalla diretta streaming della seduta, ha affermato che i costi della popolazione della frazione di Trappitello sono uguali a zero rispetto alla popolazione residente nel centro storico, sottolineando con rabbia, arroganza, con toni inaccettabili e da respingere al mittente, che i taorminesi costano un accidenti. Quanto sopra sinteticamente esposto per noi necessita, oltre le scuse ai cittadini tutti di Taormina, da parte del vicepresidente del Consiglio comunale, di un formale atto di censura nei suoi riguardi. Non riteniamo dilungarci ulteriormente sull’argomento ormai di dominio pubblico nè sulle dichiarazioni risibili rilasciate sui media dal vicepresidente del Consiglio comunale Vittorio Sabato. Desideriamo invece stigmatizzare il comportamento e la decisione adottata, grazie alla forza dei numeri, con la quale una élite di giuristi illuminati (i capi gruppo di maggioranza targata Giardina) hanno ritenuto inammissibile il documento di censura; potevano non votarlo, ma l’idea di espropriare la funzione del consigliere comunale, appare alquanto azzardata e pericolosa per il concetto di Stato di diritto e di democrazia. Il presidente del Consiglio deve prendere atto dei comportamenti della sua maggioranza che agisce al di fuori delle regole e dei principi più elementari di democrazia e di buon senso, traendone le opportune conseguenze per garantire la funzione e il ruolo di tutti i consiglieri comunali. Tranne il gruppo consiliare del Pd-Megafono nessuno dei consiglieri di maggioranza ha avuto la sensibilità politica di intervenire sull’argomento, quasi che quanto in discussione riguardasse la luna e non i cittadini tutti di Taormina. Ricordiamo alla maggioranza targata Giardina che noi sediamo in Consiglio comunale per volontà popolare e non per sentenza del Tar di Catania. Ribadendo, infine, che proseguiremo continuando a portare avanti la nostra azione politica a testa alta, con la stessa correttezza che ci ha contraddistinto fino ad ora, nella massima disponibilità al dialogo ed al confronto istituzionale e democratico, unica strada per la crescita sociale di Taormina. Per Impegno Civico: Composto Giuseppe e Raneri Eugenio. Per Alleanza Taormina Piattaforma Civica: Corvaia Nunzio e D’Urso Fabio”.