Catania. Nonostante il periodo di crisi che attanaglia la nostra società, qualcosa si muove nell’ambito della cura dell’autismo e lo sa bene il presidente dell’associazione Onlus di Catania “Autismo Oltre”, Pippo Bellomo. La battaglia per permettere ai soggetti afflitti dall’autismo ad avere pari dignità ed opportunità di cura e di inserimento nella società, inizia circa 11 anni fa a Catania con la fondazione dell’associazione “Un futuro per l’autismo”, che con sede propria lavora in prospettiva per dare opportunità al soggetto autistico, attraverso iniziative come dibattiti, o fiaccolate per accendere la speranza. La speranza si accende ancora di più con la fondazione di “Autismo Oltre” nel 2012, costituita da un gruppo di genitori e di bambini con lo scopo di essere un forte punto di riferimento a livello provinciale e regionale per tutte le famiglie che vivono quotidianamente la sindrome autistica. “Fino ad ora – spiega Bellomo – il metodo Abba è considerato il migliore per arginare le condizioni del soggetto, questo metodo cognitivo comportamentale agisce sulla stimolazione complessiva del soggetto, cercando di attutire quanto più possibile le problematiche legate alla sindrome. Io stesso ho recapitato una richiesta privata al ministro della salute Beatrice Lorenzin, una richiesta per facilitare le visite di invalidità per i soggetti autistici, poiché in questo momento le persone affette da autismo grave sostengono la visita per ottenere l’indennità di accompagnamento e la 104, nonostante ci sia un decreto del 2 agosto 2007 che prevede l’esclusione della visita di controllo per alcune patologie sulla permanenza dello stato invalidante, fra cui le sindromi neurologiche, mentre per quanto riguarda l’autismo, le apposite commissioni dell’ASP e dell’ INPS, continuano a riconoscere soltanto un periodo temporale dello stato invalidante, sottoponendo i soggetti e le loro famiglie a continui stress”. Cosa chiedete al ministero per aiutare le famiglie? “E’ noto che le persone affette da autismo vivono quotidianamente uno stato comportamentale precario, fatto di stereotipie e di movimenti problematici continui lungo il corso della giornata, ciò nonostante, le linee guida dell’autismo hanno stabilito che: l’autismo si configura come una disabilità permanente che accompagna il soggetto lungo tutto il ciclo vitale. Così chiediamo al ministero di emanare delle disposizioni interpretative che chiariscano le problematiche dell’autismo, chiediamo infatti a gli enti preposti di creare una struttura dipartimentale dotata di un’equipe multidisciplinare con il compito di prendere in carico il paziente e disabile per agevolare gli interventi in un contesto di attenzione particolare nei confronti del soggetto e delle loro famiglie che vivono in un estremo disagio”. Presidente, ci racconti in che maniera qualcosa si è mosso… “Noi abbiamo chiesto l’attivazione di questo centro e finalmente l’assessorato regionale alla salute, con nota ufficiale del 29 aprile 2013 inviata all’ARNAS Garibaldi, ha concesso in comodato d’uso gratuito all’azienda provinciale di Catania, l’ospedale San Luigi, per la realizzazione di un PTA nel quale integrare un progetto di accoglienza medica a favore delle persone con disabilità. Non appena questo dipartimento sarà realizzato, avverrà un passo importante nel venire incontro, da parte delle istituzioni, verso chi nella nostra società vive il disagio dell’Handicap, ed un ringraziamento speciale va sicuramente a l’equipe di odontoiatria speciale ed a tutti i soggetti istituzionali che hanno mostrato disponibilità”. Quali auspici per il futuro? “Mi auguro infine, che vengano superati gli inghippi burocratici che impediscono l’apertura del centro per l’autismo di Canalicchio e che altre iniziative di supporto alle persone affette dalla sindrome, possano nascere all’interno del territorio provinciale. Insomma, il nostro obbiettivo è semplice, creare una rete di solidarietà fra le famiglie, perché insieme saremo più forti e mai più soli”.
Achille Teghini