Gaggi. Dal sindaco di Gaggi, Franco Tadduni, riceviamo e pubblichiamo: “Facendo seguito alle dichiarazioni rese dal gruppo consiliare di opposizione Nuova Gaggi Unita del 3 ottobre 2013, si significa quanto segue. Il Programma Triennale Opere pubbliche, relativo al triennio 2013/2015 e l’elenco annuale anno 2013, rispetto alla precedente programmazione, sono stati modificati al fine di inserire le progettazioni relative ai lavori da eseguirsi nelle Scuole dell’Infanzia e Primaria, a seguito di finanziamenti ottenuti dall’Amministrazione Comunale attraverso il CIPE. Fa riflettere il fatto che il programma delle opere pubbliche sia stato approvato con il voto contrario del Gruppo di Opposizione motivato dal fatto che la ex Casa Albergo per Anziani, nonostante il Comune abbia già contratto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per l’importo di 650 mila euro per completare l’opera destinandola a nuova sede del Palazzo Municipale con procedimento già concluso nel 2010, a detta del Gruppo di opposizione, doveva essere destinata a struttura scolastica. Poi, quando si inseriscono nel programma opere, già finanziate, che riguardano il miglioramento dei plessi scolastici, il Gruppo di opposizione vota contro! Il piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale, a seguito di apposite norme di legge che ne prevedevano la dismissione e/o la valorizzazione, è stato approvato dal Consiglio Comunale nell’anno 2009. Con deliberazione consiliare n. 25 dell’11/09/2013, il Consiglio si è limitato a confermare il Piano delle alienazioni e valorizzazione del patrimonio comunale precedentemente approvato. Gli immobili inseriti nel Piano sono piccole porzioni di aree pubbliche, al momento non mantenute e/o impropriamente utilizzate, che l’Amministrazione non potrebbe mai sistemare e rendere fruibili. Alla vendita si procederà mediante aste pubbliche, nel rispetto dell’apposito Regolamento approvato di recente dal Consiglio Comunale. Anche in questo caso si fa rilevare come il Gruppo di opposizione abbia votato contro la delibera di conferma del Piano, per l’anno 2013, mentre ha esitato favorevolmente la delibera consiliare di approvazione del Regolamento Comunale disciplinante le procedure di alienazione e valorizzazione del patrimonio comunale! Il nuovo Tributo Comunale sui Rifiuti e Servizi che modifica la T.A.R.S.U., è stato istituito dall’art. 14 del D.L. n. 201 del 6/12/2011, convertito nella legge n. 214 del 22/12/2011, per garantire la copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai comuni, e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni. I Comuni sono obbligati, contestualmente all’adozione del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario, ad adottare il regolamento nonchè le tariffe per la TARES. Nel merito delle tariffe esistono già dei parametri da applicare in funzione sia del nucleo familiare che della superficie dell’immobile che vengono ripartiti, parte fissa e parte variabile, in funzione del piano finanziario approvato dall’Assemblea dell’ATO – ME4. I margini di manovra da parte dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale erano ridottissimi ed il Regolamento approvato dal Consiglio, dal quale discendono in parte anche le tariffe, è stato redatto sulla scorta delle linee guida predisposte dal Ministero dell’Economia. Giova ricordare che gli emendamenti presentati dal Gruppo consiliare di opposizione sono stati muniti di parere contrario da parte del Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria e del Revisore Economico-Finanziario e sono stati bocciati dal Consiglio Comunale. Il costo del servizio e la relativa ripartizione dello stesso sulla cittadinanza, trae origine dal piano dei costi predisposto dall’ATO ME 4, sulla scorta dei dati reali, desunti dal consuntivo 2012, oltre che dalla previsione per l’anno 2013. Il costo del servizio, la cui copertura deve essere garantita e posta a carico della cittadinanza integralmente, tenuto conto anche della parte da devolvere direttamente allo Stato (euro 0,30 per mq. di superficie degli immobili tassati), è lievitato considerevolmente. Ciò detto, si ritiene politicamente scorretto l’atteggiamento dell’opposizione, finalizzato ad attribuire la responsabilità di detti aumenti all’Amministrazione comunale la quale, fino all’anno 2012, per non gravare oltremodo sull’economia delle famiglie, poneva a carico delle stesso solo il 70% circa del costo del servizio, facendo gravare la restante parte sul bilancio del Comune. Inutile proseguire con ulteriori polemiche, quelle le lasciamo a quanti continuano a pensare ad una politica vecchia e scaduta oramai da parecchio tempo!”.