Taormina. Paola Mastrocola (intervistata dalla giornalista Rosa Maria Di Natale) e Luca Bianchini (che ha risposto alle domande della giornalista Lucia Gaberscek) sono stati i due ospiti della sesta giornata del Taobuk. Paola Mastrocola, con “Non so niente di te” (Einaudi), ha esplorato il difficile rapporto tra genitori e figli, facendo riflettere il pubblico sulla necessità, per gli adulti, di comprendere le esigenze della generazione più giovane e insinuando nel pubblico stesso la domanda: davvero pensiamo di conoscere i nostri figli? “Noi pensiamo di sì – ha risposto l’autrice – solo per il fatto di averli generati e di vivere con loro ma in realtà li conosciamo pochissimo. A volte i figli ci deludono, a volte ci stupiscono, i genitori dovrebbero essere così bravi da stare lì semplicemente a guardare che il figlio segua la sua natura”. Il romanzo è la storia di due ruoli diversi, una storia d’amore come quella tra genitori e figli, in cui un giovane brillante, Filippo Cantirami, ragazzo-modello, un giorno decide improvvisamente di lasciare tutto ciò per cui era stato destinato, studi prestigiosi e una bella carriera professionale, per seguire la propria libertà e vivere nella campagna inglese, senza dire nulla ai genitori che lo credono a studiare in America. “Come per i genitori di Filippo – ha proseguito l’autrice – anche per noi è difficilissimo accettare che i figli siano diversi da noi, spesso riponiamo in loro tutte le nostre aspettative, il che è anche giusto perché desideriamo il meglio per loro, il problema, dice Filippo, è che “voi non sapete qual è il meglio per noi”. E quindi, conclude l’autrice, lasciando un po’ emergere il suo ruolo di insegnante, “i genitori devono fare i genitori e i figli devono fare i figli, senza avere paura di deludere i propri familiari, seguendo la propria strada che può essere anche diversa da quella che piace agli altri”. Romanzo divertente e molto ironico è anche quello di Luca Bianchini “Io che amo solo te” (Mondadori), esilarante storia di un uomo e una donna che si amano a distanza e ai quali il destino fa un regalo inaspettato, i figli, dopo trent’anni, si fidanzano e decidono di sposarsi. Il matrimonio di Chiara, figlia di Ninella, e Damiano, figlio di don Mimì, si trasforma in un evento per Polignano a Mare, piccolo paese della Puglia, in cui a fare da regia è la suocera di Chiara, la “First lady” che ostacola l’amore. Tra colpi di scena e gag e l’incontro finale tra i due protagonisti principali, il libro chiama il lettore a porsi una domanda. E’ davvero il destino che fa incontrare due persone? “Il destino è importante – ha affermato lo scrittore – più passa il tempo e più penso che abbia influenza nella nostra vita anche se poi ovviamente ognuno di noi ha la sua capacità e la sua volontà di provare a cambiarlo. La storia è vera –ha svelato l’autore- di questo amore impossibile tra un uomo e una donna che veramente abitano in Puglia dove una volta sono andato per la presentazione di un libro e a cena mi hanno raccontato questa vicenda. Da subito mi è piaciuta tantissimo e quindi ho deciso di raccontarla e di ambientarla proprio in Puglia dove era nato il tutto. Ma anche Taormina mi sta ispirando. Proprio oggi pomeriggio, prima di venire all’incontro, di fronte a questo paesaggio meraviglioso, ho scritto un capitolo del mio prossimo romanzo”. La serata del Taobuk si è poi conclusa al Morgana Luxury Lounge di Guido Spinello e Christian Sciglio, uno dei locali più trendy di Taormina, per una bellissima festa a base di peperoncino, seguendo il “fil rouge” del libro di Bianchini, alla quale ha partecipato anche l’autore.