Taormina. Il presidente dell’Avulss di Taormina, Cosma Belardo, annuncia la chiusura della mensa per i poveri. “La mensa per i meno fortunati, fortemente voluta dalle Suore Figlie del Divino Zelo e gestita dai Volontari dell’Associazione Avulss di Taormina – ha spiegato Belardo – quasi certamente chiuderà i battenti. Purtroppo, anche a Taormina si verifica una situazione che accomuna la nostra realtà al resto dell’Italia, forse del mondo: la vergogna di essere povero molto spesso risulta di gran lunga superiore al senso di fame, al bisogno di un pezzo di pane, per cui si preferisce rinunciare o elemosinare, tramite altri canali, nella massima clandestinità, un po’ di viveri, piuttosto che accogliere il nostro invito a venire alla mensa dove è garantito, nel massimo rispetto della dignità umana e della privacy, un pasto completo. Tutto ciò è, a dir poco, avvilente e mortificante sia per le Suore che preparano che per noi volontari che quotidianamente e a turno siamo presenti in attesa di qualcuno che non arriverà mai”. Belardo fa sapere che alla mensa vengono numerosi nomadi ma di taorminesi non c’è alcuna traccia. “In effetti – continua il presidente – unici a trarre beneficio dalla mensa sono i nomadi i quali, comunque, creano grosse difficoltà per il loro modo di porgersi, per la loro cultura, per la loro incostanza nelle presenze per cui molto spesso si cucina per dieci e ne viene uno, si cucina per uno e ne vengono dieci creando in tal modo grossi problemi di gestione e di spreco. Ci sarebbe da lanciare un chiaro j’accuse verso chi, dovendo curare gli interessi ed il bene dei meno abbienti, non ci ha aiutati in quest’opera di convincimento, di sensibilizzazione, di persuasione. E’ bene che si sappia che dietro la facciata di città turistica, felice, ricca, a Taormina esiste un mondo sommerso di grande povertà, di gente, specie anziani, che attende ogni mese un pacco di viveri per tirare avanti. Al momento abbiamo sospeso il servizio per qualche giorno, ma in mancanza di riscontri si procederà alla chiusura definitiva”.
Concordo con il sig. Cosma, le citate persone per bene che si vergognano, vergogna vera nata comunque dal fatto che molti si sentono “Taorminesi”, leggasi superiori, purtroppo è una realtà, quando la povertà investe uno di questi “taorminesi più blasonati” (almeno secondo i loro canoni) ecco che scatta la vergogna, bisogna tornare ad essere umili, fortunatamente la maggior parte dei Taorminesi sono così, però una folta schiera c’è e ti addita pure…quindi anche il più umile Taorminese teme l’onta della vergogna e lo sparlare per tutto il paese, tanto che si preferisce fare la fame, prima la società Taorminese cambi e si adegui ai tempi e si cerchi di individuare chi ha realmente bisogno. Per quanto riguarda i nomadi è chiaro che non si può rifiutare di farli entrare, a questo dovrebbero pensare le forze dell’ordine, a non farli nemmeno entrare in città.
Egr. sig.stanco,
forse dovremmo trovare un altro attributo da sostituire a “perbene” in quanto se consideriamo perbene chi ha vergogna di venire alla mensa, automaticamente sarebbe “non perbene” e quindi offenderemmo chi invece, soffocando la “vergogna”, verrebbe a pranzare da noi.Le motivazioni addotte da Lei e dal sig. Zino sono per tanti aspetti validi e condivisibili ma non per questo possiamo farle valere per il nostro problema.Noi non vogliamo cercare le cause della povertà ( che sono tantissime ma riparare il più possibile ai danni morali,psicologici e fisici che essa comporta. Non è stato possibile poter avere alla mensa i bisognosi di Taormina e ne prendiamo atto! Per quanto riguarda i nomadi, conosciamo molto bene la loro falsa povertà, la psicologia, e la cultura che li contraddistingue ed in certo senso li contrappone a noi. Conosciamo la loro poca igiene, la loro arroganza e l’uso che fanno ( senza che nessuno preposto all’ordine lo impedisca) dei bambini, strumentalizzati ai loro interessi.Nonostante tutto ciò non possiamo negare loro da mangiare quando si presentano alla nostra porta: al di là di ogni giusta o meno giusta considerazione, sono e restano persone e come tali vanno trattate e rispettate. grazie per la sua attenzione, cordialmente.
Concordo pienamente con quanto scrive Zino.
Molti anni fà, Taormina poteva considerarsi come un “isola felice”, perchè comunque riuscivi a lavorare per almeno dieci mesi all’anno e poi goderti il meritato riposo prima di ricominciare di nuovo. Verso la fine degli anni settanta i bar e i ristoranti chiudevano seguendo delle turnazioni ad iniziare dal mese di novembre per terminare prima di carnevale e nn certamente come succede ora che ti sfruttano per quattro/sei mesi, sottopagandoti, per poi lasciarti in mezzo alla strada, mentre “loro” si godono quanto arraffato nel periodo di apertura. Per questo motivo parecchie persone per bene hanno, come dice lei Presidente, vergogna di presentarsi nella mensa che gestite a Taormina, è molto probabile che queste stesse persone magari vanno nelle mense, sempre gestite da voi o dalla Caritas, e “approfittano” di un pasto caldo, a differenza di quello che fanno quei nomadi che si trovano a passeggiare a Taormina con mogli e figli (anche piccoli) che approfittano del vostro buon cuore per mangiare senza spendere un euro. Ci dimentichiamo, però, che questi elementi arrivano a Taormina con macchine di grossa cilindrata, che, mi auguro, abbiano tutte le carte in regola.
Presidente, mi scusi dello sfogo, e continuate così e che Dio ve ne renda merito.
Le persone Perbene hanno ragione di vergognarsi … per chi ha vissuto onestamente è umiliante andare a chiedere, ma a causa di Lestofanti che non hanno avuto scrupoli nella vita e che si sono inventati la crisi la gente si trova in brutte acque anche a Taormina.
Questa città che vive al di sopra dei normali canoni non può che generare povertà. nessuno si è mai chiesto come si fa a pagare 7/800 € di affitto, nessuno si è mai chiesto perché tanta speculazione, perché tante abitazioni vengono trasformate in case-vacanze, perché per fare la spesa devi andare fuori Taormina perché qui non si può comprare nulla, la funivia costa tre €uro, un gelato 2,50 quando dovrebbe costare 1 € almeno per i residenti, per non parlare degli spettacoli del teatro greco, dopo tutto quello che sopportano i residenti, e le tasse che sono pressocchè raddoppiate rispetto ad altri comuni ??? … chi si è mai preoccupato di questi argomenti ?? … chi ha un’attività pensa a fare soldi, magari non corrispondendo il dovuto stipendio al lavoratore, ma nessuno si preoccupa e nessuno denuncia perché poi non trovi lavoro, l’ultimo sciopero del settore alberghiero si è fatto nel 1974 … tutto bene in quarant’anni ??? ….. non voglio continuare più …..