Taormina. Il presidente della sezione locale dell’Avulss (Associazione per il volontariato nelle Unità locali socio-sanitarie), Cosma Belardo, apre ancor di più le “porte” ai bisognosi di Taormina e dell’hinterland. “L’Avulss di Taormina, per mezzo dei suoi volontari – spiega Belardo – è presente quotidianamente presso la mensa gestita dalle Suore Antoniane. Fino ad oggi, da oltre un anno, nonostante i reiterati inviti e le varie comunicazioni, non siamo riusciti ad avere la presenza di un solo, dico uno, indigente di Taormina, Giardini o Letojanni. Addirittura il già vice presidente dell’Avulss, oggi assessore Pina Raneri e comunque nostra attivissima volontaria, avrebbe garantito, magari a spese sue, per quanti di fuori Taormina, i biglietti andata e ritorno del bus. Neppure il coinvolgimento dei Servizi sociali del nostro Comune ha dato i tanto sospirati risultati. Purtroppo, prendiamo atto che, molto spesso per non dire sempre, a Taormina, forse perché piccolo centro, la povertà e la malattia vanno vissute come una colpa di cui vergognarsi”. Belardo svela che alla mensa “vengono i nomadi di cui in questo periodo a Taormina c’è una folta rappresentanza e nessun altro”. “Vorremmo tanto trovare una soluzione a questo grande problema – continua il presidente – e magari ascoltare i consigli di tutti su come poter arrivare ai tanti indigenti, specie anziani, che a fine giornata vanno a letto con una zuppa di latte. Vorremmo poterli avere alla mensa, offrire loro un piatto caldo condito con umanità, amicizia e con il massimo rispetto della privacy che garantiamo da sempre e che, nel loro caso, andrebbe rafforzato facendo in maniera che nella stessa mensa non si sappia chi è colui o colei che sta pranzando a lato”.
Peccato che un’iniziativa come questa non viene accolta da tutti. Purtroppo è la stessa storia per quanto riguarda i vestiti di seconda mano che spesso finiscono nei cassonetti dell’immondizia quando c’è sono tante persone che potrebbero avere bisogno.
(C’è un centro di raccolta per vestiti del genere?)
Si deve aiutare, in qualche maniera, le persone bisognose di vivere le loro condizioni con dignità anziché con vergogna e con un senso di colpa.