Taormina. All’alba di sabato 22 giugno 2013, i carabinieri della Compagnia di Taormina, guidati dal capitano Francesco Filippo, a conclusione di una articolata ed intensa attività investigativa, hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di 5 soggetti, tutti originari della provincia di Catania, ritenuti responsabili, a vario titolo, di sequestro di persona, rapina e ricettazione. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato notificato ad Alfio P., “detto Alfredo”, nato a Bronte (CT), cl. 1981, Gianluca P., nato a Bronte (CT), cl. 1985, Samuele Rosario L. C., nato a Randazzo (CT), cl. 1985 e Salvatore C. S., nato a Randazzo (CT), cl. 1976, i quali, al termine delle formalità di rito sono stati associati alla Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sempre in esecuzione del medesimo provvedimento custodiale, è stato tratto in arresto, in regime di detenzione domiciliare, Nunzio S., nato a Bronte (CT), cl. 1975, il quale è ritenuto responsabile del reato di ricettazione, poiché fuori dal concorso nella commissione del reato, nei giorni successivi al fatto aveva ricevuto parte dei gioielli in oro provenienti dalla rapina e li aveva portati ad un compro oro ottenendo una somma di 1.000 euro circa. Come si ricorderà, intorno alle ore 20 di domenica 30 dicembre 2012, un commando di malfattori, tutti con il volto travisato da passamontagna, sorprese una coppia di coniugi (titolari di una nota gioielleria) mentre rincasavano presso la loro abitazione di Letojanni. Nella circostanza, con l’utilizzo di due pistole, i malviventi obbligarono le vittime a fare ingresso in casa non esitando ad agire con estrema violenza nei confronti dell’uomo che tentò di reagire ma venne colpito al volto. Dopo aver rovistato nell’appartamento ed aver recuperato ogni oggetto di valore, i sequestratori costrinsero l’uomo – sempre sotto la minaccia delle armi – a consegnare le chiavi della gioielleria ubicata nel centro di Letojanni, gestita dalla figlia delle due vittime. A quel punto, alcuni membri della banda si erano diretti verso la gioielleria, mentre un terzo soggetto, unitamente ad altri due complici, era rimasto in compagnia delle vittime, continuando a rovistare nell’abitazione. Il gruppo diretto alla gioielleria, grazie alle informazioni estorte alle parti offese sulle combinazioni della cassaforte, riuscivano ad accedere alla gioielleria appropriandosi dei preziosi custoditi nella cassaforte. Al termine dell’azione criminosa, i malviventi avevano costretto le vittime a raggiungere il bagno, dove venivano legate a due sedie, con del nastro adesivo da imballaggio. Solo dopo tre ore, i due coniugi, dopo essersi slegati, riuscivano a chiamare il numero di Pronto Intervento 112 della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Taormina lanciando la richiesta di soccorso. Tempestivo l’intervento dei militari della Compagnia di Taormina che avviavano subito preliminari accertamenti volti all’identificazione dei malfattori. Frattanto, sul posto, intervenivano anche i sanitari del 118 per prestare le prime cure ai due coniugi. I militari dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia carabinieri di Taormina, sin dalle prime battute, focalizzavano l’attenzione sui possibili basisti ed esecutori del sequestro, individuando due fratelli di origini polacche residenti a Letojanni. In proposito, dopo alcuni giorni dall’evento delittuoso, nel corso di una serrata attività di osservazione e pedinamento, i carabinieri sottoponevano a controllo, sul lungomare della frazione Mazzeo di Taormina, l’autovettura dove viaggiavano due fratelli, nato in Polonia, ma residenti a Letojanni, i quali, nella circostanza, venivano sottoposti a perquisizione. Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria, i carabinieri rinvenivano una collana di perle e oro giallo, ancora recante l’etichetta con il prezzo 4.950,00 euro, provento della rapina. Poco dopo, nel corso della perquisizione presso l’abitazione dei citati fratelli, venivano poi rinvenute, abilmente occultate, due borse con preziosi, monili e bigiotteria, tutti provento della rapina ai danni dei coniugi. Le successive attività investigative avevano consentito di individuare un altro soggetto del luogo, identificato in Salvatore F., nato a Milazzo, cl. 1975, domiciliato a Letojanni, nella cui abitazione, i militari dell’Arma avevano rinvenuto una pistola, un passamontagna e gli abiti utilizzati durante la rapina. Nella circostanza, i due fratelli polacchi e Salvatore F. erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e ristretti presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi. Nel proseguo dell’attività investigativa, anche grazie alle dichiarazioni rese dalle vittime e alle risultanze emerse nel corso delle attività tecniche, i carabinieri riuscivano a ricostruire le varie fasi della rapina e del sequestro di persona, acquisendo importanti elementi circa le responsabilità penali nei confronti degli altri 5. Nella notte tra sabato e domenica, pertanto, all’esito di ininterrotta e pressante attività investigativa, i carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento custodiale emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta del Sostituto Procuratore della locale Procura della Repubblica, che ha condiviso pienamente le risultanze emerse nel corso delle indagini dei carabinieri di Taormina.