Taormina. Alle prime ore del mattino, il personale del Commissariato di s di Taormina, diretto dal vice questore Renato Panvino, ha tratto in arresto il latitante Giuseppe S., classe 1965, perché ritenuto responsabile di appartenere ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti di tipo cocaina. L’uomo, che si era nascosto in Belgio, si era recato nella città di Taormina per una breve vacanza in compagnia della moglie, convinto di riuscire a nascondersi fra i numerosi turisti che affollano in questi giorni la città eludendo i controlli della Polizia. Alle prime ore del mattino, individuato l’uomo in una zona di Taormina mare, ospite di una struttura alberghiera, gli agenti della Polizia di Stato precludevano ogni via di fuga e lo sorprendevano all’interno di una camera d’albergo unitamente alla moglie. Messo di fronte alle proprie responsabilità, Giuseppe S. non opponeva alcuna resistenza e si faceva arrestare. L’uomo era stato tratto in arresto a Genova nel 2002 unitamente ad altri 2 componenti dell’organizzazione criminale mentre stavano trasportando un quantitativo di sostanza stupefacente dall’Italia al Belgio. Lo stesso a conclusione delle formalità di rito veniva associato presso la casa circondariale di Messina Gazzi. Nell’ambito della stessa attività investigativa, personale dipendente supportato da quello della Squadra Mobile di Catania, traeva in arresto, a San Giovanni La Punta, Marco Gaetano S., classe 1993, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni di Messina perché condannato alla pena definitiva di anni 4 e giorni 15 di reclusione. Il giovane è stato, infatti, ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più estorsioni, al fine di favorire l’associazione mafiosa clan Laudani. Nella primavera del 2009, Marco Gaetano S., all’epoca dei fatti ancora minorenne, unitamente ad altri tre componenti dell’organizzazione criminale, tutti tratti in arresto, si era recato presso una nota struttura alberghiera di Letojanni, esigendo il pagamento di una tangente mensile da parte dei titolari. La Ps avviò serrate e certosine indagini; in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Messina l’attività d’indagine che si è dipanata anche mediante l’utilizzo di apparecchiature sofisticate tecniche fu anche supportata dalla fattiva collaborazione dei gestori della struttura, che nonostante le intimidazioni ricevute attraverso il ritrovamento di alcune bottiglie incendiarie, denunciarono l’accaduto fornendo indicazioni circa le modalità messe in atto dai malviventi. I frutti dell’indagine non tardarono grazie alla professionalità del personale ed al dispiegamento di forze impiegate per la risoluzione del caso tanto che nel giro di poche settimane furono individuati gli autori del commando tutti appartenenti alla città di Catania ed assicurati alla Giustizia. Detta operazione suscitò tanto scalpore tra le coscienze della società civile di Letojanni e delle comunità limitrofe tanto che si sono affiancati all’imprenditore taglieggiato l’associazione antiracket e i responsabili della sezione di Giardini, i quali fecero sentire il loro sostegno nella battaglia intrapresa dall’esercente, costruendo un ponte di collaborazione con la Polizia di Stato. Quest’ultima operazione è il risultato di una capillare attività di controllo del territorio operata quotidianamente dagli uomini della Polizia appartenenti al Commissariato di Taormina. Il giovane al termine delle formalità di rito veniva associato presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Bicocca a Catania a disposizione dell’autorità giudiziaria.