Giardini. Alunni a scuola di cultura popolare per conoscere la tradizione, gli usi, i costumi, i proverbi e da quest’anno anche i balli dei nostri nonni con particolare attenzione a quelli dell’hinterland taorminese. Destinatari della proposta sono gli alunni del “Galilei” di Giardini, nel rione popolare di Calcarone, che da 5 anni fanno parte del progetto “Attività integrativa sulla cultura popolare” affidata alla bravura ed all’esperienza del maestro Nino Buda e dello storico Gruppo folk Naxos. Un’iniziativa di grande successo nata nel 1995 ed in seguito sostenuta dal sindaco del Comune di Giardini Nello Lo Turco ed ora condivisa dal dirigente scolastico Mario Rapisarda. Per il quinto anno scolastico consecutivo, i giovani alunni sono chiamati a riproporre oltre ai canti, anche i balli che venivano eseguiti nei luoghi meno contaminati dalla dilagante modernità. A seguito di una continua ricerca (sono stati visionati vecchi filmati, sono stati intervistati anziani del luogo, sono state effettuate nuove registrazioni multimediali) per la prima volta in assoluto, nelle scuole, vengono insegnati i caratteristici balli che ancora sopravvivono nelle campagne del borgo medievale di Castelmola e nei paesi limitrofi. “Si tratta – spiega il maestro Nino Buda – di danze a struttura modulare a coppie miste plurime importate, agli inizi del XX Secolo, dagli Stati mitteleuropei, diffusi nei saloni aristocratici anche in Sicilia per passare poi dalla piccola borghesia di paese al mondo contadino”. Sono lo “scotis”, la “boema”, il “dansi,” la “mazurca fiurata” la “contraddanza cumannata” e la ”fasuledda” (a Francavilla), come spiega il maestro Buda, appassionato cultore delle tradizioni popolari che da numerosi decenni guida con successo il suo Gruppo Folk Naxos pubblicizzando la Sicilia in tutto il mondo. L’operazione culturale, realizzata anche grazie all’impegno dei musicisti del Gruppo Folk Naxos e alla collaborazione delle insegnanti Maria Stracuzzi e Annarita Nocifora, contribuisce alla conservazione di un inestimabile bene culturale destinato a scomparire.