Taormina. “Taormina è la città siciliana con il maggior numero di divorziati, il 2,5%, mentre Favara, in provincia di Agrigento, è quella con il minor numero di divorziati, appena lo 0,1%”: si legge nel sito web siciliainformazioni.com.” A Catania – si legge ancora – ci si sposa di meno che altrove, il 45,4%, a Balestrate più che nel resto della Sicilia, il 54,2%. Taormina in testa e Favara in coda, quindi, per quel che riguarda i divorzi. Nella capitale del turismo siciliano il reddito individuale medio del contribuente ammonta a 14.737 euro l’anno, il reddito familiare a 22.634. Ben diversa la condizione di Favara, che occupa il terzo posto in Italia quanto a numero di divorzi (dopo Montesano dalla Marcellana e Martina Franca). Nella cittadina agrigentina il contribuente medio denuncia un reddito di 9.659 euro, il nucleo familiare 14.793 euro. E’ possibile sostenere, dunque che stando alla dichiarazione dei redditi Irpef, dove si sta meglio si divorzia di più. La qualità della vita, determinata dal tenore di vita, piuttosto che aiutare il focolare domestico, lo danneggia? Non ce la sentiamo di arrivare a tanto. E’ possibile ipotizzare che divorzia chi può permetterselo e non lo fa, e quindi si rassegna, se non può permetterselo. Divorziare costa tanto quanto sposarsi, anzi decisamente di più. E se i due coniugi non hanno un reddito alto, non sfasciano solo il matrimonio, ma la vita. Così si fa di necessità virtù. C’è una terza opzione, la meno attendibile, seppure suggestiva, che a Taormina ci sono molte più distrazioni che a Favara. Se a Taormina i matrimoni durano poco, a Catania si fa fatica ad unirsi in matrimonio. I catanesi sono restii, a giudicare dai dati, il 45,4% contrae matrimonio, molto meno che a Balestrate, cittadina costiera del Palermitano, dove la percentuale è più alta di quasi nove punti. Anche qui, come nel caso di Taormina e Favara, la bilancia del reddito pende a favore degli etnei, che vantano un reddito per contribuente di 14.863 euro (per famiglia 19.394), mentre a Balestrate si scende rispettivamente a 8.902 e 11.262”.